Perfetti Sconosciuti: la trama
Perfetti Sconosciuti è un film italiano del 2016 diretto dal regista Paolo Genovese.
La trama è semplice. Un gruppo di amici si riunisce per una cena in casa, in occasione di una eclissi lunare. Una serata come tante altre. O almeno così potrebbe essere, se non si prendesse la decisione di fare un gioco divertente quanto pericoloso. Ognuno di loro dovrà mettere al centro del tavolo il proprio telefono, e ogni messaggio o chiamata sarà resa nota pubblicamente.
Il film si svolge unicamente in un appartamento romano, i cui proprietari sono la coppia in crisi, Eva e Rocco. Il resto della compagnia è formata dalla coppia di novelli sposi, Cosimo e Bianca, i separati in casa, Lele e Carlotta, e infine Peppe, ex single incallito, da poco fidanzato.
Perfetti Sconosciuti: I Protagonisti
Uno degli aspetti più riusciti di Perfetti Sconosciuti è la costruzione dei suoi protagonisti. Si, perché non esiste un unico personaggio principale su cui la storia si concentra. Nessuno ricopre ruoli secondari, tutti i componenti della compagnia sono importanti e fondamentali per il racconto.
Non è facile portare sullo schermo molteplici protagonisti, ma Paolo Genovese riesce a dare ad ognuno di loro il giusto spazio per emergere, senza trascurare nessuno.
Ciascun personaggio possiede una personalità e modo di fare particolare, che lo distingue da tutti gli altri. Ognuno di loro è inserito bene nel gruppo, nessuno è fuori posto o sacrificato rispetto ad un altro.
I personaggi: tra segreti e conflitti interiori
Ogni personaggio del film è ricco di sfaccettature. Un mix di aspetti sia negativi che positivi. Insomma, vengono portati sullo schermo personaggi umani e realistici. In generale nascondono tutti qualcosa, tutti stanno vivendo un conflitto interiore che il gioco porterà a galla, man mano che la storia si sviluppa.
I protagonisti sono pieni di difetti e segreti. Delle persone che tendono a compiere scelte sbagliate senza pensare alle conseguenze. Nonostante ciò, ci si affeziona ai personaggi, arrivando pure a provare compassione per le loro sofferenze. Insomma, sono persone vere ed imperfette, proprio come noi.
Ovvio, ogni spettatore si trova più vicino ad un protagonista piuttosto che ad un altro. L’identificazione è strettamente legata alle esperienze personali di ognuno di noi. È soggettivo. Tuttavia, un personaggio lo puoi trovare pure insopportabile e odioso, ma è inevitabile vivere intensamente tutto ciò che gli accade.
Gli equilibri si spezzano, segreti inconfessabili vengono portati alla luce arrivando a stravolgere completamente le dinamiche del gruppo. C’è chi ne esce meglio, chi peggio, ma nessuno viene risparmiato.
Perfetti Sconosciuti: una Commedia dai risvolti drammatici
L’espediente del gioco inizia subito a stuzzicare lo spettatore, il quale non sa ancora che conseguenze potrà portare questa trovata. Tuttavia, da subito il pubblico sente che da quel momento nulla sarà più come prima per il gruppo di amici.
Nella prima parte del film regna un’atmosfera leggera e divertente. I personaggi interagiscono con battute divertenti e dialoghi frizzanti. Insomma, si pensa di essere davanti alla solita Commedia italiana piacevole e spensierata. Una cosa già vista e di cui si poteva pure fare a meno.
Ad un certo punto, però, le cose iniziano a prende una piega diversa. Il tono del film muta gradualmente a causa di una serie di avvenimenti sempre più tragici e ad alta tensione.
Il gioco di rendere pubblici messaggi e chiamate del telefono, la cosiddetta “scatola nera”, mette a nudo ogni personaggio, rivelando anche parti di lui nascoste e inconfessabili. E piano piano ciò che viene svelato avrà un peso sempre maggiore, rendendo la situazione insostenibile quanto drammatica.
“Qua dentro ci abbiamo messo tutto! Questo qua ormai è diventata la scatola nera della nostra vita!”
(Peppe/Giuseppe Battiston)
Siamo tutti dei perfetti sconosciuti?
Ci sono parecchi insegnamenti e riflessioni che Perfetti Sconosciuti stimola nel pubblico. Per esempio, quanto veramente conosciamo le persone vicine a noi. Il titolo, infatti, fa riferimento proprio a questo.
Ci si trova, all’inizio, davanti ad un gruppo di amici che in generale si conosce fin dall’infanzia. Apparentemente sono uniti da legami forti e solidi, consolidati con il tempo. Sembrano si conoscano come le loro tasche. Eppure, il gioco rivela che non è affatto così.
Il cellulare svela una parte di un personaggio che gli altri non conoscono minimamente. Per alcuni di loro rivela una seconda vita, un aspetto oscuro che potrebbe ferire chi li circonda.
Sembra quasi che alla fine di tutto la loro amicizia sia pure illusione, una farsa, qualcosa di non veramente autentico. Alla fine, sono tutti dei perfetti sconosciuti.
Ed è inevitabile che ci si domandi se capiti anche nella vita reale. Se anche noi conosciamo veramente le persone che ci circondano, o se in realtà siamo tutti degli estranei.
E tale considerazione non può che farci provare un profondo senso di sfiducia e amarezza. Una sensazione che ci porta quasi a pensare che forse è meglio non sapere nulla, vivere nella propria ignoranza per evitare il rischio di stravolgere la propria realtà.
Un film record di remake
Il film riscontrò un grande successo al botteghino, tanto che si fece conoscere perfino all’estero.
Il budget economico, essendo il film svolto solamente all’interno di una casa, e la trama accattivante portarono numerosi paesi esteri ad accaparrarsi i diritti per il remake.
Perfetti Sconosciuti, vincitore di due David di Donatello e tre Nastri d’Argento, per il momento è arrivato ad avere ben 18 rifacimenti totali in tutto il mondo. Qualcosa di mai visto nella Storia del Cinema.
Una Commedia innovativa
Ma cosa rende Perfetti Sconosciuti un film così riuscito? E cosa lo distingue dalle altre commedie?
Gli elementi di successo sono tanti. Uno tra tutti, la buona costruzione dei protagonisti. E quindi anche la scelta degli attori, tutti abbastanza noti e dall’innegabile talento.
Poi ci sono le tematiche che vengono trattate, tutte attuali e per niente banali. L’omofobia, il tradimento fisico e virtuale, la scelta di non avere figli, la difficoltà dei rapporti umani sono solo alcuni degli argomenti che emergono. Si tratta di temi che non fanno che dare un peso e una sostanza al film.
Poi il passaggio graduale da un’atmosfera leggera e felice, ad un’atmosfera pesante e tragica non fa che aumentare la partecipazione e la tensione dello spettatore. Si, perché il pubblico ad un certo punto ha la percezione di trovarsi a cena insieme al gruppo di amici. Lo spettatore vive gli eventi quasi in prima persona e non può che rimanere scioccato ad ogni rivelazione e segreto svelato.
Insomma, non si tratta della solita Commedia fatta di battutine scherzose e situazioni assurde ed improbabili. Questo film unisce una trama semplice a dei dialoghi profondi e riflessivi, e lo fa con una naturalezza tale che nulla ci sembra forzato o fuori luogo.
“…le uniche coppie che vedo durare sono quelle dove uno dei due, non importa chi, riesce a fare un passo indietro. E invece sta un passo avanti”
(Rocco/Marco Giallini)
Perfetti Sconosciuti è l’esempio che anche la Commedia può trattare di argomenti di spessore e lo può fare anche bene. Tale genere per rinnovarsi deve adattarsi ai tempi, oltre che espandere i propri confini tematici.
È un film difficile da dimenticare. Fa venire voglia di ripeterne la visione più e più volte per assaporare ogni dettaglio che alla prima visione ci era sfuggito.
Insomma, è la Commedia di cui l’Italia aveva bisogno per dare una ventata fresca al genere. E già il fatto che all’estero si sia mostrata l’intenzionalità di farne dei rifacimenti fa capire quanto il Cinema italiano stia tornando ad essere d’esempio per gli altri Paesi.
Camilla Miolato per Questione Civile