La Terra di Mezzo creata da Tolkien e i miti che lo hanno ispirato
I luoghi, le razze e gli oggetti che compongono il mondo fantastico della Terra di Mezzo e i loro corrispondenti mitici.
Le mitologie europee, ed in particolare quella norrena, hanno ispirato Tolkien alla creazione dell’universo di Arda, meglio conosciuto con il nome di Terra di Mezzo. Luoghi, divinità, razze e nomi dei personaggi più amati della saga del Signore degli Anelli hanno i loro corrispettivi nell’universo mitico e leggendario, che si trova alle radici della cultura europea e anglosassone in particolare. Con l’aiuto delle varie opere del padre della letteratura fantasy, saranno indagati i rapporti e le radici di questi corrispettivi.
I luoghi di Arda: la Terra di Mezzo
Conosciuto con il nome più popolare di Terra di Mezzo, l’universo creato da Tolkien ha in realtà il nome complessivo di Arda, di cui la Terra di Mezzo è soltanto una piccola parte. La creazione di Arda è raccontata da Tolkien nella prima parte di una delle sue opere più complesse e misteriose, il Silmarillion. Arda è stata creata, secondo quanto è raccontato nell’Ainulindalë, la prima sezione dell’opera, da Eru Ilùvatar e dal canto degli Ainur, essere divini da lui stesso creati.
Vari sono i luoghi che si trovano all’interno di Arda, ma due sono sicuramente i principali: la Terra di Mezzo e Valinor.
La Terra di Mezzo, Middle Earth in lingua originale, si trova al centro di Arda, una enorme isola circondata dal grande Mare Esterno. In quest’isola prendono forma le avventure degli Elfi e degli Uomini, i primi e i secondi figli di Ilùvatar, così come tutte le vicende della seconda e della terza era del mondo, culminanti con la guerra dell’Unico Anello. Nel nome, come nei suoi abitanti, la fonte di ispirazione è chiara: Terra di Mezzo è infatti la traduzione letterale della parola Midgard.
Midgard è uno dei nove regni da cui è composto l’universo secondo la mitologia norrena e in particolare, come in Arda, è il mondo dove vivono insieme uomini, elfi, nani, troll. Midgard è anche il principale terreno di scontro, tanto quanto la Terra di Mezzo, tra le forze del bene e le forze del male.
I luoghi di Arda: Valinor
Ad occidente della Terra di Mezzo, un tempo unita dal grande deserto ghiacciato di Helcaraxë, si trova la grande isola a forma di mezzaluna di Aman, sede del regno di Valinor. Valinor fu creata come residenza dei Valar, le Potenze di Arda, mandati da Eru Ilúvatar a regnare sulla Terra di Mezzo. Valinor rappresenta, in Arda, ciò che Asgard rappresentava nel grande universo nordico retto da Yggdrasill, l’albero della saggezza che collegava i nove regni. Asgard era infatti, come è stato reso popolare anche nella saga di Thor nell’universo Marvel, il regno degli Aesir, gli dei del pantheon norreno.
L’isola di Valinor è descritta principalmente nel Silmarillion ed è la sede degli avvenimenti della prima era del mondo. Al suo interno, è divisa in zone, dove si trovano le Aulë, le residenze, dei diversi Valar. Asgard a sua volta era divisa in 12 zone, una per ciascuno dei principali Aesir. Famosa è Asgard stessa, sede dei troni degli dei e fonte di ispirazione per la città di Valmar, al centro di Valinor. C’è poi il Valhalla, le sale di Odino, dove le Valchirie conducono gli spiriti dei guerrieri morti in battaglia, fonte di ispirazione per le Aulë di Mandos, dove riposano gli spiriti degli elfi meritevoli.
Al centro di Valmar, così come al centro di Asgard si trovavano le radici di Yggdrasill, il colle di Ezellohar, consacrato a Yavanna, sul quale crescono i due alberi che costituiscono la luce di Arda. Telperion, maschio e dalla luce argentea, e Laurelin, femmina e dalla luce dorata, costituiscono il centro dell’isola. Infatti è dinanzi a loro che i Valar si riuniscono sui loro troni nel Mahanaxar, l’Anello del Destino. La distruzione di Telperion e Laurelin per opera di Melkor e Ungoliath sarà l’evento scatenante per gli eventi della seconda era di Arda.
I luoghi di Arda: Eldamar
Eldamar è una zona dell’isola di Aman, a nord di Valmar, dove si stabilirono gli elfi giunti dalla Terra di Mezzo. Dopo il loro risveglio nella Terra di Mezzo, diversi gruppi di Elfi intrapresero un lungo viaggio verso Occidente e, dopo aver varcato il Grande Mare, furono accolti dai Valar a Valinor. Fu così che si creò una nuova zona sull’isola di Aman, Eldamar, la patria degli Elfi. Qui gli Elfi fondarono grandi città e porti, e vissero per tutta la prima era nella beatitudine di Valinor.
Per la creazione di Eldamar, Tolkien trasse ispirazione da un altro dei nove regni di Yggdrasill: dopo Asgard e Midgard, Elfheim. Parte di Asgard in alcuni miti, regno a sé stante in altri, Elfheim o Álfheimr, letteralmente dimora degli Elfi, era il luogo di residenza degli Elfi Chiari, Liósalfar in antico norreno. Elfheim era sotto il dominio di Freyr e fu creato per lui e donato a lui e al suo popolo dagli Aesir.
Gli Dei della Terra di Mezzo: i Valar
Prima di creare il mondo, Eru creò gli Ainur, esseri divini che potessero aiutarlo a creare il mondo che aveva pensato.
Tra loro, alcuni si separarono e si stabilirono in Arda, prendendo la forma più simile a quella che, nel pensiero di Eru, avrebbero assunto gli elfi. Furono loro a prendere il nome di Valar. È evidente che l’ispirazione per la creazione dei personaggi dei Valar e dei loro poteri sia rintracciabile in più fonti. Per numero infatti, essi superano sia il pantheon degli dei maggiori norreni sia quello della tradizione greco latina. Come si legge nel Valaquenta, la seconda sezione del Silmarillion, dedicata proprio alla nascita dei Valar, i Signori dei Valar sono sette, così come le Valier, le Regine dei Valar.
I quattro dèi maggiori, Manwë, Ulmo, Aulë e Nàmo, sono chiaramente ispirati alla tradizione greca. Manwë, corrispettivo di Zeus, è il maggiore tra tutti i Valar, il detentore del potere sul cielo e sugli eventi atmosferici e risiede sulla cima più alta del Taniquetil, il monte più alto di Valinor. Ulmo è il secondo tra i Valar, ma proprio come Poseidone, non risiede insieme agli altri dèi: egli infatti è il Signore del Mare e delle acque e trova la sua dimora proprio nel grande mare che circonda la Terra di Mezzo.
Aulë è il terzo per potenza e ha poteri molto simili a quelli di Efesto: ha infatti dominio su tutti i materiali di Arda e in particolare su quanto giace sottoterra. Per ultimo sono riconoscibili i poteri di Nàmo, il custode delle Case dei Morti. Se i suoi poteri però assomigliano più a quelli di Ade, la sua residenza, le Aulë di Mandos sono più simili, come si è detto al Valhalla norreno.
Per gli altri dieci Valar, trovare una corrispondenza esatta con una divinità, norrena o greco-latina, è più difficile. Se Yavanna, ad esempio, condivide alcuni tratti dei poteri di Persefone, non regna sugli inferi. Oromë e Tulkas, i Valar della guerra, condividono alcune prerogative di Ares e Thor.
La Terra di Mezzo: le razze degli Elfi o Quendi
Gli Elfi sono i protagonisti assoluti delle prime due ere della Terra di Mezzo e ricoprono ruoli importanti anche nella terza era, nella quale si svolge la saga degli Anelli del Potere. Gli Elfi nacquero durante la prima era di Arda, dopo la prima grande guerra dei Valar contro il loro nemico, Melkor, e il loro trasferimento a Valinor. Su iniziativa di Oromë, il primo tra i Valar ad incontrare gli Elfi, furono invitati a risiedere a Valinor e si divisero. Coloro che scelsero di andare a vivere a Valinor sono chiamati dall’autore Elfi Chiari o Calaquendi, coloro che invece scelsero di rimanere nel Beleriand, la loro terra di origine, sono chiamati Elfi Oscuri o Moriquendi.
La distinzione tra Elfi Chiari ed Elfi Oscuri era presente anche nella tradizione norrena. Gli Elfi Chiari dimoravano ad Elfheim, mentre quelli Oscuri in un altro dei nove regni, Svartalfheim. La distinzione inoltre aveva base morale e comportamentale. Gli Elfi Chiari erano di indole buona e generosa, creature della luce. Gli Elfi Oscuri invece sono furbi e maliziosi, spesso associati al dio Loki.
Questa distinzione non sussiste nell’universo di Arda, dove la distinzione si applica sulla base della scelta di rimanere o meno sulla Terra di Mezzo. La distinzione tra le due stirpi è descritta da Tolkien da un altro punto di vista: coloro che vivono a Valinor sono più evoluti degli altri Elfi, grazie al rapporto diretto con i Valar.
Una distinzione fisica, presente nella tradizione norrena, è presente, ma all’interno delle varie stirpi e discendenze, più che tra i Calaquendi e Moriquendi. Le stirpi principali sono tre, divise per aspetto fisico e attitudine: i Vanyar, i Noldor e i Teleri.
La Terra di Mezzo: la razza dei Nani
Se la corrispondenza tra gli Elfi norreni e quelli tolkeniani è molto leggera e riguarda soltanto i loro nomi, lo stesso non si può dire per i nani. Citati velocemente nel Simarillion, in quanto creati da Aulë, sono i protagonisti del primo libro della saga dei Baggins, “Lo Hobbit”.
I nani in Tolkien, esattamente come in nani della mitologia norrena, dalla quale si sono diffusi nel folklore europeo, sono esseri bassi, tarchiati e che vivono sottoterra. Hanno eccezionali capacità nella lavorazione dei metalli, superati in questa abilità dal solo Aulë e da alcuni dei Noldor, una delle stirpi degli Elfi chiari.
I nani della tradizione norrena vivono in caverne e miniere su Midgard e sono coloro che forgiano le grandi spade e gli anelli dei cantari, spesso funzionali al personaggio dell’eroe. I nani forgiarono Mjolnir, il martello di Thor, e Draupnir, l’anello magico di Odino.
I Nani della Terra di Mezzo
Anche in Arda, i nani vivono nelle grandi città miniere da solo create nella Terra di Mezzo, le più famose delle quali sono Khazad-dûm, nelle miniere di Moria, ed Erebor, nella Montagna Solitaria. Qui vivono i discendenti di Durin, il primo dei nani, il cui nome, come i nomi dei compagni di Bilbo Baggins nella compagnia di Thorin ne Lo Hobbit, è tratto dal poema Voluspä, poema epico norreno.
Due in particolare furono i materiali che sancirono la gloria e la rovina delle stirpi di Durin. Il mithril, acciaio argentato, un materiale che proteggeva da qualsiasi colpo. Una cotta di maglia in mithril è il dono principesco fatto da Thorin Scudodiquercia a Bilbo Baggins, per avergli salvato la vita. Alla ricerca del mithril, guidati dalla sete di ricchezza che contraddistingue il popolo dei nani, gli abitanti di Moria risvegliarono un Balrog, un essere di oscurità e fiamme, che ne sancì la distruzione.
La distruzione di Erebor ad opera del drago Smaug, altra creatura tratta dal folklore nordico, fu invece causata dall’Arkengemma, una gemma così preziosa da essere soprannominata il cuore della Montagna.
Gli oggetti della Terra di Mezzo: gli Anelli
Una parte degli avvenimenti de Lo Hobbit e l’intero Signore degli Anelli sono incentrati sugli Anelli del Potere, oggetti magici creati dall’elfo della stirpe dei Noldor Celebrimbor. Uno degli Anelli fu però creato di nascosto dal grande antagonista del Signore degli Anelli, Sauron. L’Unico Anello aveva il potere di dominare tutti gli altri. Nelle parole di Tolkien:
“Tre Anelli ai Re degli Elfi, sotto il cielo che risplende,
Sette ai Principi dei Nani, nelle lor rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende.
Uno per l’Oscuro Signore chiuso nella reggia tetra, nella Terra di Mordor, dove l’Ombra nera scende.
Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli. Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra cupa scende.”
Probabile è che almeno per l’idea dell’Unico Anello Tolkien si sia ispirato a Daupnir, l’anello di Odino; ma il collegamento tra gli anelli di Arda e quelli della mitologia norrena è più metaforico che fattuale. Gli anelli nella mitologia non avevano un potere, ma indicavano il potere. Designavano coloro che detenevano potere e ricchezze, tanto quanto gli Anelli del Potere sono ed erano posseduti in Arda dagli esseri più potenti della Terra di Mezzo.
Questo vale in particolare per quanto riguarda gli Anelli degli Elfi, i più potenti dopo l’Unico. Durante lo svolgimento dei fatti del Signore degli Anelli i Tre sono posseduti da Galadriel, Elrond e Gandalf.
Martina Parini per Questione Civile.
Bibliografia
- J.R.R. Tolkien, Il Silmarillion, a cura di C. Tolkien, Bompiani, 2017.
- J. R. R. Tolkien, La caduta di Gondolin, a cura di C. Tolkien, Bompiani, 2019.
- J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit, Bompiani, 2012.
- J.R.R. Tolkien, The Lord of the Rings, Houghton Mifflin Harcourt, 202.
- M. Wettstein, Old Norse Elements in the work of J. R. R. Tolkien, 2002.