Monica Vitti: il ricordo di un’icona del cinema

Monica Vitti: una vita da antidiva

In un periodo in cui a dominare gli schermi sono attrici del calibro di Sophia Loren e Gina Lollobrigida, la concorrenza nel mondo attoriale è molto alta e distinguersi non è affatto semplice. Eppure Monica Vitti ci è riuscita. E come? Rappresentando un modello di diva, o meglio antidiva, totalmente opposto a quello sexy e provocante a cui l’Italia degli anni Cinquanta era abituata.

Riconosciuta per il suo grande fascino e la sua inconfondibile autoironia, Monica Vitti è riuscita, dopo anni di gavetta nel mondo del teatro, a farsi strada nel mondo del Cinema. La sua carriera di attrice procede tra la partecipazione di film impegnati e l’interpretazione di personaggi comici e divertenti. In questo modo è diventata una delle interpreti più amate e rispettate nel panorama cinematografico italiano, passando dalle commedie spassose di Mario Monicelli e Ettore Scola ai film più introspettivi e drammatici di Michelangelo Antonioni.

Frammento del film “Polvere di stelle

Monica Vitti: la passione per il teatro

Nata a Roma nel 1931, Monica Vitti (pseudonimo di Maria Luisa Ceciarelli) fin da piccola dimostra una grande passione per la recitazione. A diciotto anni si iscrive all’Accademia nazionale d’arte drammatica, emergendo soprattutto per la sua versatilità nei ruoli comici. È durante il periodo di formazione teatrale che decide di cambiare nome, scegliendo quello più artistico di Monica Vitti.

Nel 1955 esordisce a teatro come Mariana nell’opera teatrale de L’avaro di Moliere al Teatro Olimpico di Vicenza e in seguito interpreta Ofelia in Amleto, sempre al Teatro Olimpico.

L’esordio al cinema e la “trilogia dell’incomunicabilità”

Monica Vitti approda nel mondo del cinema per la prima volta nel 1954, con il film Ridere! Ridere! Ridere! diEdoardo Anton.

A segnare la sua carriera cinematografica è però l’incontro con Michelangelo Antonioni, di cui diventa in poco tempo musa ispiratrice oltre che compagnia di vita per un certo periodo. Il regista realizza la cosiddetta “trilogia dell’incomunicabilità” che permette alla Vitti di affermarsi come attrice drammatica.

Il primo film con il regista è L’avventura (1960), che fece ottenere all’attrice una nomination alla British Academy Awards come migliore attrice straniera. La trilogia prosegue con La notte (1961) e si conclude con L’eclisse (1962), entrambe pellicole introspettive e profonde che vengono molto apprezzate sia dalla critica che dal pubblico.

La riuscita di questi film è dovuta anche alla convincente performance della Vitti la quale dà vita a dei personaggi femminili tormentati e misteriosi, donne di una complessità e di una modernità del tutto inedite per l’epoca.

Frammento del film “La notte

La consacrazione come attrice comica

Per non fossilizzarsi troppo sull’interpretazione di personaggi drammatici e difficili, Monica Vitti decide di dimostrare la sua versatilità come attrice. Ormai la sua carriera sta sempre più decollando, è quindi il momento perfetto per mostrare anche il suo lato più comico e buffo.

Uno dei suoi ruoli più memorabili e iconici è quello di Assunta nel film La ragazza con la pistola (1968) di Mario Monicelli. Qui l’attrice mette in scena una donna forte e risoluta che si ritrova al centro di una serie di assurde e comiche situazioni che la porteranno al raggiungimento dell’indipendenza e dell’emancipazione più totale.

Frammento del film “La ragazza con la pistola

Poi è la volta della tragicommedia diretta da Ettore Scola, Dramma della gelosia (1970). Il film ruota attorno ad un triangolo amoroso composto da Monica Vitti, la quale è contesa tra Marcello Mastroianni e Giancarlo Giannini. L’attrice in questo caso dà vita ad una donna che si rifiuta di rinunciare ad uno dei due amanti, dato che li ama entrambi, ponendosi così come un personaggio libero e che non si fa sopraffare dal volere maschile.

Nel 1973 Alberto Sordi dirige e interpreta Polvere di Stelle, scegliendo Monica Vitti come attrice protagonista. I due formano una coppia a capo di una compagnia di teatro che gira per l’Italia nel pieno della Seconda Guerra Mondiale.

I due funzionano e sono amati così tanto che si ritrovano a lavorare in un’altra pellicola: Io so che tu sai che io so (1981).

Una voce inconfondibile

Dotata di una voce grave e roca, Monica Vitti inizialmente non trovava piacevole il suo timbro vocale. Durante un’intervista in un programma radiofonico del 1995 l’attrice afferma che da bambina pensava che la sua voce fosse esagerata, qualcosa di anomalo. Tuttavia con il tempo ha iniziato a trovarla sempre più curiosa, rendendosi conto che si trattava di un vero e proprio dono da sfruttare per la sua carriera d’attrice.

Infatti per la sua voce affascinante, Monica Vitti ha lavorato anche come doppiatrice nei film italiani e stranieri. È la voce di Rossana Rory nel film di Monicelli I soliti Ignoti (1958), doppia il personaggio di Ascenza nel film Accattone (1961) di Pasolini e presta la voce di Dalila nel film del 1993 Senti chi parla adesso!

Gli ultimi anni

Dopo essersi ormai affermata come uno dei volti più noti della commedia all’italiana, Monica Vitti decide di provare le vesti di regista nel 1989 con il film Scandalo segreto, di cui è anche interprete. Nel 1993 scrive la sua autobiografia dal titolo “Sette sottante”, raccontando, con il suo grande senso dell’umorismo, gli episodi più significativi della sua vita e della sua carriera.

Nel 1995 ottiene un grandissimo riconoscimento: il Leone d’oro alla carriera in occasione del Festival di Venezia. L’ultima apparizione risale nel 2002, in occasione della rappresentazione teatrale di Notre-Dame de Paris al Gran Teatro di Roma.

Da sempre molto riservata sulla sua vita privata, Monica Vitti si ritira definitivamente dalle scene a causa di una malattia neurodegenerativa comparsa nei primi anni Duemila e che le causa la morte nel febbraio del 2022, all’età di novant’anni.

Camilla Miolato per Questione Civile

Sitografia

  • Treccani.it – Enciclopedie online, Istituto dell’Enciclopedia Italiana
  • Monica Vitti biografia | MYmovies.it
  • Monica Vitti, CineDataBase, Rivista del cinematografo
  • Monica Vitti, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net
  • Monica Vitti, su Movieplayer.it
+ posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *