Criptovaluta: nuova frontiera o tecnologia rischiosa?

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Criptovaluta: sguardo al Bitcoin e alla tecnologia blockchain

La criptovaluta o valuta virtuale rappresenta la novità più dirompente dell’ultimo decennio nel settore finanziario. Oggi il mercato delle criptovalute ha un valore di oltre 3.000 miliardi di dollari. Il 18% degli Italiani ha dichiarato di investire in Bitcoin. Di seguito, dunque, si cercherà di scoprire cos’è la criptovaluta e come funziona.

Introduzione alla criptovaluta

Il termine criptovaluta è composto da due parole: cripto e valuta. Il termine “cripto” indica che questa moneta è nascosta in quanto può essere visualizzata solo se l’utente è in possesso delle “chiavi di accesso”, ovvero un determinato codice informatico. Questa moneta viene anche definita “virtuale”, poiché manca di una forma fisica dato che gli scambi avvengono solo per via telematica.

La grande novità introdotta dalle criptovalute è l’assenza di un intermediario finanziario durante la transazione. Le criptovalute non sono infatti né emesse né controllate da una banca centrale, ma si basano sulla tecnologia blockchain che è caratterizzata da una gestione alla pari tra tutti i partecipanti a tale processo. Infatti, in caso di consenso da parte dei partecipanti, la transazione per l’acquisto di beni o servizi avviene in una modalità peer-to-peer, ossia direttamente tra i due dispositivi.

Tecnologia blockchain

Molte criptovalute si avvalgono della tecnologia blockchain (per approfondire gli aspetti tecnologici della blockchain, clicca qui) che si basa su una rete decentralizzata per registrare ed approvare tutte le transazioni eseguite. Per capire meglio tale meccanismo è dunque fondamentale una breve digressione su questa nuova tecnologia.

Blockchain è un termine inglese che sta ad indicare letteralmente “catena di blocchi”.  La blockchain è un database condiviso e immutabile che favorisce il processo di registrazione delle transazioni in corso e la tracciabilità di un asset o bene all’interno di una rete commerciale. L’asset può essere sia tangibile che intangibile. Ogni nuova transazione rappresenta il movimento di un bene e viene registrata come “blocco” di dati.  Il database è dunque una catena di blocchi, ognuno dei quali contiene una serie di informazioni.

Nella blockchain ogni blocco è collegato al precedente e al successivo, formando così una catena di dati via via che l’asset si sposta durante la transazione. I blocchi sono in grado di specificare l’ora e la sequenza esatta della transazione. Ogni blocco che viene aggiunto consente una verifica più precisa del blocco precedente e, dunque, dell’intera catena. Questo sistema è quindi inattaccabile e impossibile da manomettere.

Per questo motivo la blockchain viene considerata immutabile. È proprio la presenza di un sistema di protezione delle transazioni così sicuro che ha reso le criptovalute tanto popolari negli ultimi 10 anni.

 Si può considerare la criptovaluta una moneta a tutti gli effetti?

La moneta è un circolante utilizzato con la funzione di mezzo di pagamento e intermediario negli scambi commerciali. Essa, per essere definita tale, deve assolvere tre funzioni ben precise. La moneta è unità di conto, ossia consente l’attribuzione di un prezzo a tutti i beni e i servizi. È un mezzo di scambio per l’acquisto di beni e servizi con un valore accertato. Infine, è un deposito di valore per il risparmio.

La criptovaluta, per essere considerata moneta, deve assolvere tutte e tre le funzioni elencante. Per quanto riguarda la funzione di unità di conto, l’assenza di un intermediario finanziario durante la transazione determina un’elevata volatilità di questa moneta, ossia un’ampia fluttuazione del suo valore anche durante la stessa giornata. È dunque impossibile riuscire a dare un prezzo a beni e servizi in unità di criptovalute.

La criptovaluta, dunque, non assolve la funzione di unità di conto. La funzione di riserva può invece essere individuata in questa moneta virtuale.

Difatti, tanto più le criptovalute vengono utilizzate, quanto più il loro valore aumenta nel tempo. Dato che il numero di unità di criptovalute che può essere prodotto nel tempo è limitato, tante più transazioni avvengono in criptovaluta quanto più aumenta il valore di quest’ultima. Anche la funzione di scambio è attualmente assente nella criptovaluta in quanto non ha una funzione d’uso come, ad esempio, l’oro.

Le criptovalute non vengono dunque classificate quali monete, ma come riserve di valore molto volatile. Attualmente nessun Paese le ha adottate con corso legale e dunque il loro utilizzo quale mezzo di pagamento è totalmente volontario. Ciò non toglie che in futuro anche le criptovalute potrebbero assolvere tale funzione.

Bitcoin

Il Bitcoin è la criptovaluta più famosa al Mondo. Tale fama è dovuta al fatto che il Bitcoin è stata la prima criptovaluta della storia.

Questa moneta virtuale venne creata nel 2009 da uno o più hacker conosciuti con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto come alternativa alla valuta Fiat, ossia la moneta cartacea inconvertibile. Quando si parla di Bitcoin si parla, dunque, di una serie numerica concatenata in maniera immutabile sotto forma di blocchi all’interno della blockchain. Questa serie numerica è fondamentale per fare o ricevere pagamenti e va dunque conservata.

Attraverso il processo di mining, i miners o minatori creano con i loro Pc nuovi Bitcoin unendo nuovi blocchi alla catena già esistente. La catena ha però un limite. È stato stimato che il numero massimo di pezzi coniabili per il Bitcoin è di 21 milioni. Attualmente sono già stati superati i 18 milioni.

Man mano che ci si avvicina al limite, il processo di mining diventa più complesso, lungo e costoso. Attualmente l’algoritmo che consente tale processo è stato tarato per garantire la creazione di un nuovo blocco ogni 10 minuti. Si prevede che l’ultimo Bitcoin verrà minato nel 2141.

Benefici e rischi della criptovaluta

Uno dei maggiori vantaggi della criptovaluta è l’assenza di commissioni durante transazioni e pagamenti soprattutto a livello transfrontaliero. Inoltre, tale moneta consente maggior velocità, efficienza e sicurezza nei sistemi di pagamento e scambio di beni e servizi grazie all’utilizzo di una rete decentralizzata.

D’altra parte, la natura relativamente anonima della criptovaluta rende tale moneta molto appetibile per truffe e attività illegali. Inoltre, va ricordato che la criptovaluta è caratterizzata da un’elevata volatilità e dall’assenza di un controllo regolamentato, oltre che di ogni forma di garanzia e tutela giuridica per i consumatori. La limitata diffusione di questa moneta virtuale, però, non sembrerebbe ad ora creare rischi nella gestione della politica monetaria e della stabilità finanziaria.

Attualmente, esistono oltre 1.600 criptovalute sul mercato. Sono però solo tra le 20 e le 30 quelle che vengono scambiate ed utilizzate frequentemente. Tra le più popolari, oltre al Bitcoin, ci sono Ethereum, Ripple XRP e Litcoin. Nonostante voci discordanti e perplessità, è probabile che il sempre crescente successo e popolarità della criptovaluta la faranno diventare la moneta del futuro.

Giulia Venuti per Questione Civile

Sitografia

Capoyi D., Colacchi E., Maggioni M. (2015), Bitcoin Revolution, Hoepli Editore, Milano.

Gennai A. (2018), Cosa sono e come funzionano le criptovalute, Il Sole 24 Ore, disponibile a: https://www.ilsole24ore.com/art/cosa-sono-e-come-funzionano-criptovalute-AEXzrDCG.

Massimo A., Fantacci L. (2018), Per un pugno di Bitcoin, Seconda edizione, Università Bocconi Editore, Milano.

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