La storia, le origini, i matrimoni e le avventure di Eleonora, duchessa d’Aquitania
La vita di Eleonora cominciò tra gli agi e la poesia della corte del padre, il duca di Aquitania, ma la storia aveva in serbo per lei la grandezza. Duchessa di diritto in quanto erede del padre, divenne regina per ben due volte nella sua lunga vita. Influenzò l’arte e la cultura del suo tempo, divenendo una delle donne più importanti del Medioevo.
Le sue origini
Eleonora nacque probabilmente tra il 1122 e il 1124. Figlia primogenita di Guglielmo X, duca di Aquitania, Guascogna e Conte di Poitiers, e della sua prima moglie, Aénor de Chatêllerault. Le fu infatti dato il nome di Alienor, che in langue d’oc, significa “l’altra Aénor”. Il suo nome venne poi tradotto in Eleanor, in langue d’oil.
Eleonora crebbe alla corte di Aquitania, una delle corti più ricche e raffinate dell’Europa del tempo. Era infatti stata resa famosa durante il ducato di suo nonno, Guglielmo IX, come punto di raccolta di trovatori, poeti e amanti della poesia provenzale.
La vita di Eleonora cambiò nel 1130, quando sua madre e suo fratello minore, Guglielmo l’Ardito, morirono al castello di Talmont. Guglielmo X infatti non aveva altri figli maschi, ma solo una seconda figlia femmina, Petronilla. Eleonora, dunque, divenne erede di suo padre e futura duchessa, per suo proprio diritto, di Aquitania e Guascogna, oltre che contessa di Poitiers, un territorio che all’epoca equivaleva a circa un terzo dell’intera Francia.
Duchessa di Aquitania
Nel 1137, Guglielmo X, dopo aver affidato le due giovanissime figlie all’arcivescovo di Bordeaux, partì per un pellegrinaggio al Santuario di Santiago de Compostela. Durante il pellegrinaggio, il duca morì, probabilmente a causa di un’intossicazione alimentare.
Preoccupato per le sorti delle figlie, soprattutto per Eleonora, dopo aver scritto il testamento, fece giurare ai membri della sua compagnia di non rivelare della sua morte. Tutto ciò prima di averlo comunicato a Luigi VI, Re di Francia, che aveva nominato guardiano di Eleonora. In quel periodo, infatti, il rapimento di un’ereditiera era un sistema abbastanza comune per ottenerla in sposa.
Luigi VI, anch’egli molto malato, dopo aver udito le notizie, organizzò subito il matrimonio di Eleonora, che all’epoca aveva tra i 12 e i 15 anni, con il figlio ed erede al trono Luigi. Il territorio ereditato da Eleonora costituiva infatti uno dei ducati più grandi e potenti di Francia. Con questo matrimonio, in più, Luigi VI sperava di rafforzare la posizione di suo figlio come erede al trono. Il futuro Re Luigi VII era stato inizialmente destinato alla vita monastica, ma era divenuto erede unico del padre a causa della morte del fratello maggiore ed erede Filippo. Luigi partì immediatamente con il suo seguito per Bordeaux, dove Eleonora si trovava ancora sotto la protezione dell’arcivescovo della città. Il matrimonio fu celebrato nella cattedrale di Bordeaux il 25 luglio 1137, a pochi mesi di distanza dalla morte di Guglielmo X.
Eleonora Regina di Francia
Il primo giorno di agosto, a soli pochi mesi dal matrimonio, infatti era venuto a mancare Luigi VI. I due giovani abbandonarono immediatamente il tour delle province e si recarono a Parigi. Qui furono incoronati Re e Regina di Francia il 25 dicembre di quello stesso fatale anno.
Il 1137 si dimostrò, dunque, un anno fondamentale nella vita della giovane Eleonora che in poco più di 7 mesi aveva perso il padre, ereditato uno dei territori più ricchi della Francia, acquisito un marito e il titolo di regina consorte di Francia. A detta delle fonti, Eleonora si dimostrò immediatamente all’altezza del compito, nonostante varie opposizioni da parte della severa corte parigina. La giovane Regina, infatti, aveva una forte e allegra personalità, abituata com’era alla corte meno formale del suo ducato, e aveva fatto storcere qualche naso. Il marito però amava immensamente la ragazza ed era più che predisposto a cedere ad ogni suo desiderio. Compreso il completo rinnovamento del palazzo di Parigi.
I primi contrasti con Luigi e la partecipazione di Eleonora alla Seconda Crociata
I primi contrasti in quello che sembrava inizialmente un matrimonio perfetto giunsero proprio per la cattiva accoglienza che Eleonora ebbe come Regina di Francia in diversi ambiti. Quando Luigi, ad esempio, venne in contrasto con il Papa per l’assegnazione di alcuni vescovati in Francia, la colpa del conflitto ricadde su Eleonora, considerata dalla Chiesa una cattiva consigliera del marito.
Una nuova occasione di conflitto venne quando Luigi si schierò contro il conte Tebaldo I di Blois, a causa del matrimonio di Raoul I, conte di Vermandois, con Petronilla, sorella minore di Eleonora. La guerra ebbe una durata di due anni. Si concluse con l’occupazione e il massacro di Vitry, da parte dell’esercito del Re, che marciava con a capo Luigi stesso.
Il rimorso per le azioni compiute a Vitry, un avvicinamento della stessa Eleonora a Bernardo di Chiaravalle dopo diversi anni di conflitto, oltre alla mancanza di un erede maschio, instillarono in Luigi il desiderio di compiere un pellegrinaggio in Terra Santa. Un pellegrinaggio armato: su richiesta di papa Eugenio III, Luigi decise di imbarcarsi in quella che sarebbe diventata la Seconda Crociata, nel 1145.
Eleonora partecipa alla Seconda Crociata
La giovane Regina partecipò alla decisione del marito di far parte della Crociata non solo spiritualmente. Eleonora era dopotutto, non solo Regina di Francia, ma anche una dei feudatari più importanti del Re, in quanto duchessa d’Aquitania. Inoltre, suo zio, Raimondo di Poitiers, era principe di Antiochia. Egli sperava in un aiuto della nipote contro l’avanzata delle forze turche, che avevano ridotto di molto il suo territorio. I coniugi, dunque, partirono per partecipare alla Seconda Crociata nel 1147.
La partecipazione francese all’impresa fu ininfluente sulle sorti finali del conflitto. L’esercito si trattenne a lungo presso Costantinopoli, dove Luigi ed Eleonora erano ospiti di Manuele I Comneno, deciso ad interrompere l’esperienza francese della Crociata, temendo per la tenuta del suo regno.
Giunti ad Antiochia, presso lo zio di Eleonora, le cose tra i due coniugi reali peggiorarono drasticamente. Secondo le fonti, Eleonora, infatti, insisteva per rimanere ad Antiochia ad aiutare il principe, mentre Luigi insisteva per proseguire per Gerusalemme. Scontenta del rifiuto del marito, la Regina propose di rimanere sola ad Antiochia. Luigi, per tutta risposta, portò con la forza Eleonora con lui a Gerusalemme. Per la prima volta, ma non per l’ultima volta, Eleonora sollevò la questione di ottenere un annullamento per consanguineità.
Dopo diverse disavventure, Luigi ed Eleonora riuscirono a raggiungere Roma e poi tornare in Francia. Nonostante una breve riconciliazione, su iniziativa del Papa, i due coniugi vivevano ormai vite separate. Nel 1152 Eleonora chiese nuovamente l’annullamento del matrimonio e questa volta Luigi acconsentì.
Eleonora si risposa: il matrimonio con Enrico di Normandia
Secondo quanto aveva stabilito l’annullamento, Eleonora era di nuovo l’unica duchessa legittima di Aquitania, rendendola nuovamente la donna non sposata più ricca e potente di Francia. Questo la rese nuovamente mira di tentativi di rapimenti, esattamente come quando era morto suo padre.
Eleonora, però, non era più un’orfana dodicenne: era una duchessa, era stata una regina di Francia energica e caparbia, aveva capitanato il suo esercito in una crociata. Secondo le fonti dell’epoca, tornata a Poitiers, mandò messaggeri al castello del giovane duca di Normandia, Enrico Plantageneto, chiedendogli di sposarla. Appena due mesi dopo l’annullamento, il 18 giugno 1152, Eleonora sposò quindi Enrico Plantageneto, figlio di Goffredo Plantageneto e Matilde d’Inghilterra. Il nuovo marito di Eleonora, dunque, non era solo duca di Normandia, conte di Angiò e del Maine, ma anche erede alla corona d’Inghilterra.
Enrico ed Eleonora furono incoronati Re e Regina d’Inghilterra nel dicembre dello stesso anno, dopo un difficile viaggio dalla Francia a causa della gravidanza avanzata della stessa Eleonora.
Il matrimonio tra i due è descritto come burrascoso dalle fonti: Eleonora sopportava poco le continue infedeltà del marito, ma ciononostante il loro rapporto rimase integro per una quindicina d’anni. Durante questo periodo la coppia ebbe cinque figli e tre figlie.
Eleonora in Aquitania e la ribellione di Enrico il Giovane
Nel 1166, forse anche a seguito della famosa relazione tra Enrico II e la principale delle sue amanti, Rosamund Clifford, i due si separarono ufficialmente. Eleonora, accompagnata dal figlio Riccardo, e forse dalla figlia avuta con Luigi, Maria, tornò in Aquitania e vi risiedette per i successivi sette anni. Furono questi gli anni nei quali Poitiers divenne realmente la corte dell’Amore e delle arti, come è ricordato dagli storici della letteratura. Eleonora riempì la sua corte di poeti, letterati e artisti, proseguendo la tradizione di patrona delle arti iniziata da suo nonno.
Il periodo dorato di Eleonora a Poitiers ebbe un’interruzione brusca quando il suo primogenito, Enrico il Giovane, sostenuto da alcuni dei fratelli, in particolare Riccardo e Goffredo, si ribellò al padre, tentando di spodestarlo. Se Eleonora abbia in qualche modo istigato i figli contro il padre è incerto. Certo fu invece il suo supporto, politico e militare, alla rivolta.
La rivolta fu sedata l’anno successivo ed Eleonora fu catturata in Francia da alcuni agenti di Enrico e riportata in Inghilterra. Per i successivi 16 anni, Eleonora visse in uno stato di semi prigionia, rinchiusa nelle varie roccaforti di Enrico in Inghilterra, tenuta lontana dai figli e spostata di continuo.
Gli ultimi anni della vita di Eleonora
La morte di Enrico II nel 1189 e l’ascesa al trono del più amato dei suoi figli, Riccardo I, restituirono ad Eleonora la sua libertà e non solo. Subito dopo la sua ascesa al trono, Riccardo partì per partecipare alla Terza Crociata. Per il periodo della crociata e della sua successiva cattura in Austria, Eleonora agì da reggente del figlio, sia in Inghilterra, che nei territori in Francia. Rafforzò il regno, che negli ultimi anni del regno del marito si era indebolito, oltre a mantenere rapporti diplomatici con le corti delle sue figlie, sparse in Europa.
Alla morte di Riccardo e alla salita al trono dell’ultimo dei suoi figli, Giovanni, il ruolo politico dell’ormai ottantenne regina madre si ridusse notevolmente. La sua ultima impresa fu il matrimonio tra sua nipote Bianca di Castiglia e il figlio di Filippo Augusto di Francia. Il matrimonio era stato desiderato ardentemente da Eleonora, nella speranza di mantenere la pace tra Inghilterra e Francia.
Eleonora d’Aquitania, dopo una lunga e tumultuosa vita, si spense nel 1204 nel monastero di Fontevraud, vicino a suo marito Enrico e a suo figlio Riccardo.
Martina Parini per Questione Civile
Bibliografia e sitografia
R. Comba, Storia medievale, Raffaello Cortina editore, Azzate, 2012.
J. J. Mark, Eleonora d’Aquitania, World History Encyclopedia, 2019.
R. Pernoud, Eleanor of Aquitaine, BRITANNICA, 1998.