Il rito dietro il saluto alla Regina Elisabetta II: l’abbraccio che accompagna la sovrana di platino
Dopo circa otto giorni dalla scomparsa della Regina Elisabetta, l’attento protocollo messo a punto per la sua morte va ligiamente avanti. Il suo feretro, partito da Balmoral, passato per la Scozia e finalmente giunto a Londra riposa nella cattedrale di Westminister sorvegliato dalle Guardie Reali. Fuori Westminister, e in tutta Londra, si respira un’aria triste: si sta sospesi in un vero e proprio stato di lutto e migliaia di persone si ritrovano in fila per rendere omaggio e tributare l’abbraccio dovuto alla Sovrana più longeva del Regno Unito in un abbraccio che dura da ormai otto giorni.
In questi giorni abbiamo assistito all’arrivo di persone da tutto il mondo che si sono accampate fuori Westminister per fare solo una breve passeggiata, in religioso silenzio, davanti la bara di Elisabetta II. Il protcollo infatti, prevede che non ci si possa fermare o avvicinare alla bara.
Come fu per suo padre Giorgio VI, il feretro della regina riposa al centro della Cattedrale avvolto nella bandiera della Casata Reale, la corona poggiata su di esso e una corona di rose bianche (le preferite della Regina) raccolta direttamente dal giardino del suo tanto amato Castello di Balmoral.
Sebbene la Nazione fosse preparata a questo evento, lo shock causato dalla morte di Elisabetta II non è stato di certo esiguo e già dalle prime ore dall’annuncio, fuori Buckingham Palace si è creata una folla straordinaria. In tanti sono accorsi per lasciare un mazzo di fiori e rendere omaggio alla Regina, stringendosi nell’abbraccio di cui la Nazione in lutto aveva bisogno. Alcuni arrivano persino dalle più lontane colonie britanniche, come l’Australia. Immagini che ricordano non poco, la morte e i funerali di Diana Spencer.
La morte della Regina Elisabetta II è senz’altro un evento storico, l’ennesimo in questo periodo che ci troviamo a vivere, e per questo molte persone si sentono ampiamente coinvolte.
Le donne alla guida dell’età dell’oro inglese: adesso che sarà del regno lasciato all’abbraccio dei sudditi?
Ma è anche vero che la Regina Elisabetta ha costituito un faro per tutti noi, per tutto il mondo. La sua ascesa al trono, nel 1953 è avvenuta in un momento significativo, segnando un periodo di rinascita, richiamando la memoria del Regno d’oro della Regina Vittoria. Di nuovo una donna guidava il paese e, nonostante gli eventi che hanno afflitto il mondo nel corso del suo Regno, lei era lì dall’alto di Buckingham Palace a rassicurarci. Era lì durante la Guerra Fredda, era lì quando il Muro di Berlino è caduto, era lì quando in piena pandemia ci assicurava che sarebbe andato tutto bene e “We will meet again”.
Insomma, la regina Elisabetta era la certezza non solo degli inglesi ma di tutto il mondo. In questo periodo storico così difficile rappresentava una luce per il mondo che adesso si è spenta, lasciandoci nell’incertezza. Finché lei c’era, tutto sarebbe andato bene ma cosa succederà adesso? È la domanda che inconsciamente sta tormentando tutti. L’incertezza è un qualcosa di difficile da tollerare, ma spesso è proprio da essa che nascono possibilità e periodi di rinascita. Proprio come era successo ad Elisabetta II, che salì su un albero principessa e quando scese era la Regina di Inghilterra.
A chiudere questo cerchio, è simbolico come l’ultimo gesto da Regina di Elisabetta sia stato quello di nominare un’altra donna al comando dell’Inghilterra: il nuovo primo ministro Liz Truss. Così, come Elisabetta aveva succeduto Vittoria e come aveva fatto Margaret Thatcher negli anni ’60 adesso tocca ad un’altra donna guidare la Nazione.
Chiara Manna per Questione Civile
Sitografia
https://www.ilsole24ore.com/art/in-scozia-camera-ardente-elisabetta-ii-stasera-feretro-londra-AERXitzB
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