Le Smart cities come complesso di innovazioni nella quotidianità dell’uomo
La smart grid è la chiave di volta per avvicinare la quotidianità alla sostenibilità, non del singolo ma della cittadinanza, inserita in una smart city per rendere più efficienti i servizi ai cittadini
Cos’è una smart city?
Il termine Smart city viene spesso usato in maniera impropria o lasciando intendere un concetto quasi fanta-scientifico di città caratterizzate da macchine volanti e da scenari tipicamente da film. In realtà una smart city è un’area urbana in cui è possibile ottimizzare e migliorare le infrastrutture e i servizi ai cittadini rendendoli più efficienti. Questa definizione nasce dall’utilizzo della tecnologia IoT – Internet of Things nell’ambito delle sfere della pubblica amministrazione che concernono le infrastrutture e dinamiche della città.
La smart city è un modello di città intelligente. Per far sì che attraverso le infrastrutture tecnologiche possano migliorarsi i servizi ai cittadini è necessario servirsi di piattaforme, sensori e soprattutto di diffondere la cultura digitale legata all’utilizzo di questi strumenti per una maggiore consapevolezza e utilità e ancor di più di una regolamentazione giuridica di alcuni fenomeni che si possono creare, in particolar modo nella ripartizione della responsabilità in caso di mal funzionamenti e danni causati.
È necessario preannunciare che una regolamentazione giuridica, orientata in questo senso, è ancora un embrione. In generale, nel mondo delle nuove tecnologie, vi è una grande difficoltà a definire aspetti concreti di responsabilità perché ci sono una moltitudine di teorie e concezioni che si sovrappongono. Indubbiamente sarebbe auspicabile una revisione dei paradigmi classici del diritto per andare incontro ai nuovi cambiamenti. Sicuramente vi sono segnali di apertura, grazie anche al lavoro delle Commissioni europee.
Smart grid in Smart city
Il concetto di Smart grid si sviluppa in Europa nel 2006 dalla European Technology Platform (ETP) for the Electricity Networks of the Future (SmartGrids), ossia la Piattaforma tecnologica europea per le Smart city. È una rete elettrica in grado di collegare in ottica intelligente le azioni di tutti gli utenti – produttori e consumatori – per fornire in modo efficiente forniture elettriche sostenibili, economiche e sicure.
La prima definizione ufficiale di Smart Grid è stata fornita dall’Energy Independence and Security Act del 2007 (EISA-2007), approvato dal Congresso degli Stati Uniti nel gennaio 2007 e firmato dal presidente George W. Bush. Il titolo XIII del disegno di legge disciplina la smart grid come tecnologia in grado di gestire le informazioni e il flusso di dati. Nel medesimo testo si considera come l’incontro tra le nuove tecnologie e reti elettriche.
Si potrebbe dire che la smart grid è la sfida europea della transizione energetica intesa come la chiave per ridurre le emissioni di gas serra e mantenere l’aumento della temperatura globale sotto i 2 ° C in quanto consente di utilizzare in maniera efficiente le fonti rinnovabili e di gestire in maniera più semplice i momenti di calo e eccesso di offerta delle fonti.
Le fonti rinnovabili non sono programmabili quindi serve un collegamento energetico intelligente che consenta di poterle gestire. È un sistema bidirezionale che prevede cinque tecnologie chiave: 1) Comunicazioni integrate; 2) Sensori e misurazione; 3) Tecnologie avanzate come: corrente continua ad alta tensione, dispositivi di trasmissione a corrente alternata ed elettrodomestici “intelligenti”; 4) Metodi di controllo, costituiti da dispositivi e algoritmi; 5) Dispositivi che supportano il processo decisionale umano in modo da far funzionare la rete moderna.
Reti di sensori intelligenti per Smart city
Tra le tecnologie chiave delle Smart city ci sono i sensori wireless. Le reti di sensori wireless consentono di creare una rete di nodi di sensori intelligenti in grado di misurare molti parametri. Questi parametri consentono di ricavare tantissime informazioni e di dare input che sono rese accessibili, in tempo reale, ai cittadini o alle autorità competenti. In questo modo i cittadini possono, ad esempio, monitorare la concentrazione di inquinamento in ogni strada della città o possono ottenere gli allarmi automatici quando supera un certo livello.
È anche possibile ottimizzare l’irrigazione di parchi o l’illuminazione della città, rilevare perdite d’acqua o ottenere mappe acustiche. Il traffico veicolare può essere monitorato in modo da modificare le luci in città in base alla rilevazione della presenza di persone o meno. Gli automobilisti possono ottenere informazioni tempestive in modo da poter individuare un parcheggio gratuito, risparmiando tempo e carburante. Chiaramente essere in possesso di determinati dati consente di ridurre ingorghi e inquinamento, migliorando la qualità della vita nelle città e preservando risorse naturali.
Esistono sensori di diverso tipo che rispondono a funzioni e scopi diversi e che agiscono non solo come strumenti intelligenti singolarmente perché essendo wireless possono essere collegati ad altri e attraverso indicazioni chiare comportano un miglioramento tangibile. L’efficienza nella gestione delle risorse è un tassello di obiettivi più grandi, come la sostenibilità, che sono al centro dei lavori delle Commissioni europee e degli SDGs dell’ONU.
SDGs e Smart city con implicazioni
Gli SDGs – Sustainable Development Goals – sono 17 e fanno parte di un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità. I benefici della smart city e della smart grid sono considerati anche in tale ottica, infatti l’obiettivo numero 11 è : Città e comunità sostenibili.
Oltre a quest’obiettivo specifico, i benefici che comportano sono legati ad altri SDGs, ossia i numeri: 3 (Salute e benessere), 7( Energia pulita e accessibile), 8(lavoro dignitoso e crescita economica), 9(imprese, innovazioni e infrastrutture), 12 (consumo e produzioni responsabili), 13 (lotta contro il cambiamento climatico) e 15 (la vita sulla terra).
Oltre ai benefici ambientali (in senso ampio), ci sono quelli economici perché viene avvantaggiata la cosiddetta economia circolare che è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali, che consente di trovare nuovi modi per creare valore estendendo la vita dei materiali.
Rileggendo, ai giorni nostri, la massima latina “ubi societas ibi jus” è evidente la necessità di una disciplina giuridica consistente anche in riferimento alle smart cities. In riferimento alle questioni ambientali vi è il diritto del pubblico di partecipare ai processi decisionali, a norma della Convenzione della Commissione delle Economie delle Nazioni Unite per l’Europa (UNECE). Gli stati che sono parte della Convenzione, entrata in vigore il 30 ottobre 2001 devono contribuire per far sì che questi diritti diventino effettivi.
Si auspica la normazione e la normalizzazione di questi processi, in modo che il diritto resti al passo con i tempi.
Valeria Cantarella per Questione Civile
Bibliografia
“La Pubblica amministrazione del futuro. Tra sfide e opportunità per l’innovazione del settore pubblico” (a cura di Alù e Ciccarello), contributo dal titolo “Lo sviluppo delle comunità intelligenti tra tecnologia, efficienza energetica e green economy” di V. Coppola. Editoriale Scientifica, Napoli, 2021 (ISBN: 979-12-5976-048-7);