Professoressa di arte costretta alle dimissioni dai genitori: le nudità del David traumatizzano i loro figli
Alla Classical School di Tahalassee, in California, era una normale giornata scolastica. La professoressa Carrasquilla, insegnante di Storia dell’arte, ha preparato per i suoi allievi undicenni una bella lezione sul Rinascimento italiano; una lezione con tanto di foto dei più grandi capolavori di quel periodo: non mancano la Venere di Botticelli, la Cappella Sistina, e, com’è ovvio, il David di Michelangelo.
Doveva essere una normale lezione di arte, finché non è insorto il corpo dei genitori: la lamentela è univoca e la professoressa americana, che voleva fare una semplice spiegazione dell’arte rinascimentale, avrebbe fatto prima a creare contenuti su OnlyFans, visto ciò che le è stato recriminato. Invitata alle dimissioni dal preside, Carasquilla perde la cattedra e l’opportunità di educare alla bellezza giovani menti.
DavidXXX.com
Michelangelo, a detta dei genitori, sarebbe pornografico; la nudità della Venere di Botticelli, scandalosa, e, prima di affrontare certi argomenti, se non censurarli del tutto, bisognerebbe, quanto meno, avvisare indifesi bambini della scabrosità di certe immagini. Gli stessi bambini, che, com’è normale in preadolescenza, magari visitano certi siti liberamente.
Ed ecco, allora, che un’altra vittima della Cancel Culture e del Politicamente corretto è immolata dal preside Bishop (nomen omen, oserei dire), che, a detta sua, con un energico plurale maiestatis concorda “con tutto quello che il governatore promuove in ambito scolastico, lo sosteniamo perché è nel giusto. L’intero indottrinamento woke sui pronomi e sulle drag queen è inappropriato a scuola”.
Il preside Bishop, però, dovrebbe spiegarmi il collegamento tra il Buonarroti e le drag queen, gentilmente, ma sorvolerei. L’episodio si commenterebbe da solo, sinceramente, ma una tirata da vecchiaccio, quale mi sento di essere, quando mi trovo a fare certe paternali moralistiche, non posso esimermi da tentarla: se, scherzosamente, il problema del David, fino a qualche tempo fa, erano le sue “misure” (e non ci riferiamo alle sproporzioni volute dallo scultore, per armonizzarne la visione in prospettiva), adesso desidereremmo castrarlo totalmente.
Il David, simbolo della perfezione dell’uomo
Seguo le parole della direttrice della Galleria dell’Accademia di Firenze, dov’è conservato questo capolavoro, che, scomodata da questa quisquilia di provincia, ha dovuto ricordare che “la nudità non corrisponde alla pornografia. […] Il David è il simbolo del Rinascimento che mette al centro dell’attenzione l’uomo nella sua perfezione così com’è stato creato da Dio”. Parole meritevoli di applausi da Opera, quelle di Cecilie Holberg, se non fosse che questo messaggio dovrebbe far parte dell’identità ideologica – per così dire – dell’Occidente (nozione sfuggente, ma comoda), di cui gli USA dovrebbero, al momento, essere i campioni. Altrimenti, si ripete lo stesso episodio che ci ha tanto scandalizzati e offesi del 2016, quando, per l’arrivo del presidente dell’Iran Rouhani, Matteo Renzi, il nostro premier di allora, fece coprire le nudità di alcune statue ai Capitolini di Roma.
Una ce(n)sura storica: a noi la scelta
Insomma, la censura conosce due pesi e due misure: se è fatta per fondamentalismo religioso, ci umilia e ci indigna; se è per bigottismo culturale di moda, è lecita e va incoraggiata.
Non mi meraviglierò, allora, se tra qualche anno sarà vietato l’ingresso ai minorenni nei maggiori musei europei del mondo, capitati nella parte sbagliata del globo. Ragazzini che stanno crescendo sempre più lontani dai valori di bellezza, armonia, pace e solidarietà – e non mi dite che le prime due non contribuiscano, anche minimamente, alle seconde – da non meravigliarsi più neppure davanti al David nel suo complesso. Allontaniamoli dall’arte e dalla poesia, dalla musica e dal cinema, perché ci servono poveri di spirito e “dormienti”.
Avremo perso tutti, quando nessuno di loro non dico che apprezzerà Michelangelo, ma non esclamerà nemmeno che il David ce l’aveva troppo piccolo. Sono forme di interesse diverse, la seconda sicuramente superficiale, ma avranno portato attenzione su un caposaldo della civiltà umana.
Riccardo Stigliano per Questione Civile
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