Un viaggio spirituale nella musica con Franco Battiato

viaggio spirituale

La mistica di Battiato lungo il suo viaggio spirituale osservata attraverso la sua musica

La musica di Franco Battiato intrisa di mistica e spiritualità racconta il viaggio spirituale interiore che il cantautore percorre lungo tutta la sua vita.

La crisi di Battiato: la rinascita con la scoperta della mistica e dell’esoterismo e L’era del cinghiale bianco

Franco Battiato nasce in Sicilia negli anni Quaranta. Si sposta a Milano negli anni Sessanta. Nel 1972 compone il disco Fetus nel quale tratta il percorso di una cellula che diventa cosmo; dunque, per la prima volta si avvicina alla musica sperimentale contemporanea. Questa trasformazione nasce dal trascendimento di un periodo di profonda crisi interiore di Battiato che lo porta ad avvicinarsi alla spiritualità. Nel 1979 scrive L’era del cinghiale bianco: il cinghiale bianco nelle tradizioni celtiche antiche rappresenta la direzione verticale, la consacrazione, il potere luminoso che viene dall’alto. L’alto ritorna a governare il basso. Lo spirituale feconda il materiale. Con questo disco diviene il pellegrino dell’anima, ossia il narratore non solo di ciò che percepisce nella realtà esterna, ma anche di ciò che si trova nel suo sentire interiore. Avvia così il suo viaggio spirituale. La sua musica sarà impregnata di richiami legati ad antichi testi spirituali sia di origine orientale che occidentale.

L’inizio del viaggio spirituale di Franco Battiato: La voce del padrone e L’ombra della luce

La voce del padrone testimonia l’avvicinamento di Franco Battiato alla fase dello gnosticismo e dello studio del Sufismo arabo. Inizia così anche la vera popolarità di Battiato. L’attenzione verso la spiritualità pare sbiadirsi, ma così non è. Il viaggio spirituale che ha intrapreso il cantautore non lo abbandonerà più, seguendolo lungo tutta la sua vita e tingendo di spiritualità e misticismo la sua musica in ciascuna sua fase.

Per Battiato l’uomo è un angelo caduto, un essere metafisico che precipita rivestendosi di materia. Ciò lo appesantisce e fa sì che si dimentichi delle proprie origini.

L’uomo può liberarsi dalla materia e recuperare la sua condizione originale, ma ciò richiede uno sforzo lungo e faticoso, un percorso di risalita dell’anima non sempre regolare. Egli identifica questo percorso come un vero e proprio processo di cura dell’anima. L’ombra della luce è la canzone di Battiato che maggiormente presenta questa visione.

Il materialismo: l’importanza del brano L’età dell’Oro nel viaggio spirituale di Franco Battiato

Dall’avvicinarsi alla filosofia di Gurdjieff scaturisce l’idea che siamo vittime di automatismi. Bisogna superare le proprie abitudini per trascendere la materialità. In particolare Battiato nel suo viaggio spirituale segue la regola dell’ottava, ossia il seguire un percorso spirituale lento e graduale di progressivo avvicinamento dell’anima alla realtà superiore.

Secondo Battiato nulla è perduto e in virtù di ciò abbraccia la visione della circolarità del tempo. Sostiene che il tempo non sia lineare e che si possa auspicare un ritorno ai tempi in cui la spiritualità era la base dell’esistenza. Dunque, invertire nuovamente l’ordine del tutto con un ritorno alla spiritualità più pura.

È in questa fase che si ricollega alla reincarnazione e al tema della morte, entrambi fondamentali e caratterizzanti il suo viaggio spirituale. In particolare si può notare l’avvicinamento all’Induismo e alla ritualità Tibetana. Nel documentario realizzato dallo stesso Battiato Attraversare il Bardo il focus è proprio su questi temi. Bardo è ciò che definisce i 49 giorni che secondo la legge della reincarnazione intercorrono tra un’incarnazione e la successiva, nient’altro che passaggi necessari per perfezionarsi. Durante questa fase, l’anima vive tutti i ricordi della vita appena trascorsa.

La bellezza dei sensi per risvegliare la coscienza; la donna come protagonista delle canzoni di Battiato; la sensualità della donna che attira l’uomo; una femminilità che può essere una porta verso l’alto, il superiore; la trascesa dell’anima. Questo tema trova le sue radici nell’antico potere Shakti femminile proprio del Tantra Vedico.

È presente anche un contestuale interesse per lo Sciamanesimo, un’attenzione per gli aborigeni e i rituali sacri cerimoniali legati alla celebrazione di Madre Terra: un’attenzione per i mondi più crudi, che si possono ritrovare ad esempio nella sua canzone Prospettiva Nevski. Ogni prospettiva può permettere di andare a fondo nella conoscenza della presenza dell’uomo sulla Terra e del percorso che lo attende per la realizzazione della sua trascesa.

L’ultima fase del viaggio spirituale di Franco Battiato: l’avvicinamento agli insegnamenti essenziali del Buddhismo di pari passo con il Cristianesimo Ortodosso

Durante il suo viaggio in India, nella città di Katmandu, Franco Battiato viene a contatto con due tradizioni Buddhiste tra le più antiche: da qui il suo interesse per Il Cammino della Grande Perfezione, insegnamento essenziale del Buddhismo, di pratica non graduale, ma essenzialmente fulmineo ed istantaneo.

È anche la fase in cui Battiato si avvicina maggiormente alla realtà cristiana della spiritualità: in questo periodo conosce e inizia a seguire colui che identificherà quale suo Maestro Spirituale, padre Guidalberto Bormolini, sacerdote che celebra i suoi funerali il 18 maggio 2021. In questo periodo si definisce la concezione di Dio secondo Battiato, visto come non un Dio punitivo, ma come un Dio molto più ampio, quasi Taoista. Non contiene dualità perché gli uomini stessi sono parte del divino. La natura di Dio è fatta della stessa sostanza dell’uomo: egli dunque si colloca più vicino ad una matrice Cristiana Ortodossa.

La preghiera, il ricordo delle proprie origini attraverso la conoscenza, lo studio, il trascendere i propri automatismi: sono questi gli strumenti che secondo Battiato possono far riavvicinare l’anima alla sua originale scintilla divina. L’analisi del viaggio spirituale di Battiato mette in luce la chiara spiritualità che guida la vita e dunque la musica del cantautore. Si nota che l’aspirazione spirituale propria di Battiato non segue un andamento lineare, ma, al contrario, racchiude in sé insegnamenti di culture distanti per luoghi e tradizioni. Si tratta di una commistione di vari misticismi resa possibile da un uomo che è andato oltre alle apparenze, non smettendo mai di interrogarsi, cercare, senza mai farsi ingabbiare dalle apparenti contraddizioni.

In fondo, l’essenza unica che si ricerca è una sola qualsiasi sia la strada che si sceglie per approdarvi. Questa era la consapevolezza che nutriva il viaggio spirituale dell’anima di Franco Battiato. Citando le sue parole:

Noi siamo scintille di luce”.

Ed è questa luce che andiamo cercando.

Elisabetta Ciaburri per Questione Civile

Bibliografia

G. Bormolini, L’arte della meditazione, Ponte delle grazie, 2022.

G. Bormolini, Questo tempo ci parla, TS- Terra Santa, 2022.

G. Zilio, Trovare l’alba dentro l’imbrunire, Intermedia Edizioni, 2022.

Martino Nicoletti, Battiato: cinque fotografie stenopeiche, Le loup des steppes, 2022.

Sitografia

www.unigre.it

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