Frank Lloyd Wright, pioniere dell’architettura organica

Frank Lloyd Wright

L’evoluzione del genio creativo di Frank Lloyd Wright, tra innovazione e natura

Frank Lloyd Wright (1867-1959) è stato uno degli architetti più influenti della storia. Il suo approccio rivoluzionario ha ridefinito l’architettura, ponendo al centro il rapporto tra uomo e natura. Nato nel Wisconsin, crebbe in un ambiente rurale che influenzò profondamente la sua visione del costruire.

Frank Lloyd Wright: dai blocchi Froebeliani alla formazione a Chicago

Fin dall’infanzia, Frank Lloyd Wright mostrò una predisposizione per le forme geometriche, sviluppata grazie ai blocchi Froebeliani che sua madre gli regalò. Questo interesse per la composizione spaziale divenne un elemento distintivo della sua architettura.

La sua formazione accademica fu atipica: invece di frequentare l’École des Beaux-Arts di Parigi, come molti suoi contemporanei, scelse un percorso più pratico. Dopo un breve periodo di studi in ingegneria civile, nel 1887 si trasferì a Chicago, centro pulsante della rinascita architettonica.

L’esperienza a Chicago e la ricerca di uno stile autentico

A Chicago, Wright entrò a far parte dello studio di Louis Sullivan e Dankmar Adler, due figure chiave dell’architettura moderna. La città, devastata da un incendio nel 1871, stava vivendo una rapida trasformazione, offrendo nuove opportunità ai giovani architetti. Qui Wright apprese i principi dell’architettura organica e si allontanò definitivamente dal classicismo europeo. Tuttavia, il suo spirito indipendente lo portò presto a lavorare per conto proprio, realizzando progetti senza il consenso di Sullivan. Questo segnò la fine della loro collaborazione ma diede inizio alla sua carriera da progettista indipendente.

Dopo l’incendio devastante del 1871, Chicago divenne il centro della rinascita architettonica americana. Wright si trovò immerso in un ambiente dinamico, dove le esigenze di ricostruzione favorivano sperimentazioni innovative. La sua esperienza nello studio di Sullivan e Adler fu cruciale: qui apprese i principi dell’architettura organica e sviluppò una profonda avversione per il classicismo accademico europeo.

La casa di Oak Park e la nascita della Prairie School

Nel 1889, a soli ventidue anni, Frank Lloyd Wright costruì la sua prima casa a Oak Park, un quartiere residenziale alla periferia di Chicago. Qui creò un’abitazione che rifletteva i suoi ideali architettonici: materiali locali, semplicità delle forme e armonia con l’ambiente circostante. Questo progetto segnò l’inizio di una nuova filosofia costruttiva, destinata a evolversi nella Prairie School.

Alla fine dell’Ottocento, l’America stava cercando un linguaggio architettonico autentico, distinto dai modelli europei. Wright si fece promotore di questa rivoluzione, sperimentando forme innovative e rifiutando gli eccessi ornamentali dell’eclettismo europeo. La sua architettura puntava alla fusione tra edifici e paesaggio, utilizzando materiali naturali e soluzioni spaziali aperte, anticipando le tendenze moderne.

La Winslow House: il primo capolavoro indipendente di Frank Lloyd Wright

Il primo incarico indipendente di Frank Lloyd Wright fu la Winslow House, costruita tra il 1893 e il 1894 a River Forest, nei pressi di Oak Park. In questa residenza, Wright iniziò a sviluppare i principi compositivi che avrebbero caratterizzato la sua architettura matura. L’edificio presenta una simmetria rigorosa e una chiara organizzazione assiale, elementi che ricordano i templi classici. Il prospetto si articola in tre fasce orizzontali ben definite: il piano terra con l’ingresso e due finestre, il piano superiore destinato alle camere da letto e la copertura a spiovente accentuato, che diventa un elemento dominante nella composizione.

L’orizzontalità, enfatizzata dalla suddivisione della facciata e dall’uso di linee nette, diventa un tema ricorrente nel lavoro di Wright. Questo principio architettonico si oppone alla verticalità dominante nei grattacieli di Chicago, che l’architetto non apprezzava particolarmente. Cresciuto in contesti urbani più piccoli, Wright prediligeva un’architettura radicata nel paesaggio e più in sintonia con l’ambiente naturale.

La Winslow House

Caratteristiche

Se osserviamo la pianta della Winslow House, emerge un elemento centrale che sarà ricorrente nelle opere di Wright: il camino. Questo spazio, simile al megaron dell’antica Grecia, assume una funzione primaria nella composizione e nell’organizzazione degli ambienti. Anche nei disegni di Wright, si nota un’attenzione particolare alla prospettiva, spesso rappresentata da punti di vista ribassati, che esaltano ulteriormente l’orizzontalità delle sue strutture.

Nel 1901, Wright pubblicò l’articolo “A Home in a Prairie Town” sulla rivista femminile Ladies’ Home Journal. In questo scritto, presentò un progetto esemplificativo di casa della prateria, senza riferimento a una costruzione specifica. L’articolo divenne un vero e proprio manifesto della Prairie School, delineando caratteristiche essenziali come la pianta a croce, il camino centrale e l’eliminazione progressiva delle pareti interne per ottenere una fluidità spaziale. Secondo Wright, la casa doveva adattarsi nel tempo alle esigenze della famiglia, garantendo flessibilità e armonia con l’ambiente circostante.

Fallingwater: l’Icona dell’architettura organica di Frank Lloyd Wright

Dopo le sue esperienze californiane, Frank Lloyd Wright firma una delle opere più celebri dell’architettura moderna: la Casa sulla Cascata, o Kaufmann House, conosciuta universalmente come Fallingwater. Costruita tra il 1936 e il 1939 a Bear Run, Pennsylvania, questa residenza incarna perfettamente la filosofia wrightiana dell’architettura organica, un concetto che il maestro definì nel 1939 come “un’architettura che si sviluppa dall’interno verso l’esterno, in armonia con le condizioni del suo essere”.

La casa fu commissionata da Edgar Kaufmann e sua moglie Liliane, ricchi proprietari di una catena di grandi magazzini con sede a Pittsburgh. Amanti dell’arte e della natura, i coniugi desideravano una residenza per il fine settimana immersa nel verde. Il figlio, appassionato d’arte e inizialmente intenzionato a diventare pittore, scoprì l’autobiografia di Wright nel 1934 e ne rimase profondamente colpito. Questa passione lo portò a studiare architettura presso Taliesin, la comunità-scuola fondata dallo stesso Wright. Fu proprio grazie a questa connessione che l’incontro tra i Kaufmann e l’architetto avvenne, dando vita a uno dei progetti più visionari del Novecento.

La Fallingwater

Un’architettura in simbiosi con la natura

Quando Wright visitò il sito destinato alla costruzione, comprese immediatamente il profondo legame dei Kaufmann con la natura e il ruolo centrale della cascata nel paesaggio. Invece di posizionare la casa di fronte alla cascata, come ci si sarebbe aspettati, compì un gesto rivoluzionario: la collocò sopra la cascata stessa, permettendo agli abitanti di “vivere” l’acqua e l’ambiente circostante in modo totale.

Gli elementi distintivi del progetto risiedono nella perfetta armonia tra architettura e natura. Le terrazze a sbalzo, rivestite di bianco (Wright avrebbe voluto addirittura l’oro, anticipando soluzioni come quella adottata da Rem Koolhaas per la Fondazione Prada a Milano), si fondono con la verticalità della struttura in pietra locale che ospita il camino. La pianta si sviluppa attorno a questo elemento centrale, ma a differenza delle Prairie Houses di Wright, non segue più una rigida simmetria, adattandosi invece con fluidità al contesto naturale.

Spazio aperto e fusione con l’esterno

Un altro aspetto rivoluzionario di Fallingwater è la continuità tra interno ed esterno. Le pareti quasi interamente vetrate eliminano la separazione tra la casa e il paesaggio, mentre il pavimento davanti al camino non è altro che la roccia viva su cui poggia la struttura, esaltando la fusione tra costruzione e ambiente. Wright non si limitò a progettare un edificio, ma creò un organismo vivente, in grado di adattarsi alle esigenze della famiglia e al fluire del tempo.

Un mito dell’architettura moderna

La costruzione della casa procedette in tempi sorprendentemente rapidi: i disegni furono completati nel 1936 e l’edificio fu ultimato nel 1937. Le audaci strutture in cemento armato delle terrazze destarono non poche preoccupazioni tra gli operai, che temevano un crollo. La leggenda vuole che sia stato lo stesso Wright a dare il primo colpo per rimuovere i supporti, dimostrando la solidità della sua visione.

Dopo la morte dei genitori, il figlio dei Kaufmann donò Fallingwater allo Stato, trasformandola in un bene comune, visitabile da tutti. Oggi, la casa continua a essere una delle massime espressioni dell’architettura organica e un’icona senza tempo della progettazione contemporanea.

Un’eredità senza tempo

L’approccio di Frank Lloyd Wright ha influenzato generazioni di architetti e continua a essere studiato ancora oggi. La sua ricerca di un’architettura organica, in simbiosi con l’ambiente, ha gettato le basi per il movimento modernista e ispirato capolavori come la Fallingwater House e il Guggenheim Museum di New York.

La sua visione rivoluzionaria non era solo una questione stilistica, ma un’idea di architettura come strumento per migliorare la vita delle persone, rendendola più armoniosa e in sintonia con la natura. Un’eredità destinata a durare nel tempo.

Elisa Diana Baldi per Questione Civile

Bibliografia:

A. Frugoni, Storia dell’architettura d’Italia, a cura di S. Lomartire, Morcelliana, Brescia 2021.

B. Zevi, Saper vedere l’architettura, Enaudi, Torino, 1948

K. Frampton, Storia dell’architettura moderna, Zanichelli, Bologna 1982

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