L’aneurisma dell’aorta addominale: complicazioni e trattamento

aneurisma

L’aneurisma dell’aorta addominale e le sua possibile complicazioni: eziologia, sintomi e approcci terapeutici

L’aneurisma dell’aorta addominale è una dilatazione localizzata e permanente dell’aorta addominale, in cui l’arteria subisce un aumento del diametro del 50%.  La dilatazione dell’arteria è dovuta al danneggiamento che subiscono le fibre elastiche e muscolari presenti nella parete.

Dunque il vaso, in assenza della sua elasticità e per via della crescente pressione esercitata dal sangue, si allarga progressivamente. L’evoluzione naturale dell’aneurisma comporta un progressivo aumento del calibro del tratto di arteria interessato fino alla sua possibile rottura. 

I fattori di rischio

I principali fattori di rischio che contribuiscono alla formazione e allo sviluppo degli aneurismi sono principalmente:

  • L’ipertensione;
  • L’obesità addominale;
  • La predisposizione genetica;
  • L’aterosclerosi e dunque i ridotti livelli di colesterolo HDL. L’aterosclerosi colpisce infatti tre volte di più il sesso maschile che quello femminile perché la presenza di estrogeni nel sesso femminile risulta essere un fattore anti aterogeno, che dunque protegge le donne dal processo aterosclerotico fino all’età della menopausa. In seguito il rischio diventa lo stesso per ambo i sessi;
  • Il diabete;
  • Il fumo;
  • Le patologie coronariche.

L’aneurisma dell’aorta è una malattia molto diffusa. Infatti interessa circa il 6% della popolazione di età superiore a 60 anni e riguarda più frequentemente i soggetti di sesso maschile. Nella maggior parte dei casi l’aneurisma si localizza a livello dell’aorta addominale sotto renale, estendendosi talvolta fino alle arterie iliache, ovvero i due rami principali di divisione dell’aorta diretti agli arti inferiori.

Gli aneurismi si verificano spesso nel distretto dell’aorta addominale ma non danno particolari sintomi. Perciò vengono per lo più scoperti occasionalmente, nel corso di esami diagnostici o di screening effettuati per altre ragioni. Ogni anno in Europa vengono diagnosticati infatti circa 220.000 nuovi casi di aneurisma, di cui 84.000 solo in Italia dove la rottura di aneurisma dell’aorta addominale è fatale per circa 6.000 persone ogni anno.

Gli esami diagnostici

L’ecocolordoppler rappresenta l’esame di primo livello per lo screening e la diagnosi dell’aneurisma dell’aorta addominale. Questo esame, veloce e totalmente indolore per il paziente, permette al chirurgo vascolare di:

  • evidenziare la dilatazione a livello addominale;
  • verificarne la localizzazione dell’aneurisma;
  • misurare il diametro dell’arteria aorta.

La tomografia computerizzata (TC) con mezzo di contrasto è, invece, un esame radiologico di secondo livello che conferma la diagnosi ed è fondamentale per la pianificazione dell’intervento chirurgico.

I sintomi dell’aneurisma dell’aorta addominale

L’80% degli aneurismi insorge nel tratto addominale dell’aorta al di sotto dell’emergenza delle arterie renali, perciò l’aneurisma addominale è detto anche sotto renale.

L’aneurisma dell’aorta addominale è per lo più asintomatico ed è per questo che è ancora più subdolo rispetto ad altre condizioni patologiche cardiovascolari. Di solito viene identificato tramite l’ecografia addominale eseguita per prevenzione primaria oppure occasionalmente durante esami strumentali o visite eseguite per altre ragioni cliniche.

I sintomi compaiono nel momento in cui si assiste alle complicazioni dell’aneurisma, quando si rileva la classica triade di:

  • dolore addominale e/o dolore lombare;
  • massa addominale pulsante e dolente alla palpazione;
  • shock emorragico.

La rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale, infatti, costituisce la complicanza  più frequente e più grave. La gravità dell’evento è direttamente proporzionale al diametro traverso massimo del vaso.

La rottura dell’aneurisma

La rottura dell’aorta si manifesta con un dolore improvviso e molto forte nella regione del torace, della schiena o dell’addome superiore. I medici devono chiudere immediatamente la lacerazione dell’aorta nell’ambito di un intervento chirurgico, altrimenti le possibilità di sopravvivenza sono molto basse per via della massiccia emorragia.

La rottura dell’aorta è dunque una vera emergenza, in quanto anche una piccola lacerazione può portare rapidamente a una significativa emorragia interna. Le cause sono da ricercare in patologie già presenti a livello aortico, quali la dissezione aortica, l’aneurisma  aortico o altri traumi, come incidenti stradali, che ne possono provocare la rottura.

In questi casi, il torace subisce un forte urto ad alta velocità. Anche nel caso di una caduta da grande altezza, sul corpo agiscono forze enormi. Per questo motivo non è solo l’aorta a risultarne danneggiata, ma anche altri organi. In queste circostanze infatti si parla di “politrauma”.

I sintomi della rottura dell’aneurisma

I sintomi della rottura dell’aorta sono dati da un dolore improvviso e acuto nella regione toracica o addominale. Il dolore può anche irradiarsi ad altre parti del corpo, come la schiena, la spalla o la regione inguinale. Inoltre, sono presenti altri sintomi quali:

  • tachicardia;
  • dispnea, ossia respiro corto;
  • ipotensione arteriosa a causa di un’emorragia massiva nel torace o nell’addome, che può portare ad uno stato di shock;
  • Dolore in altre zone del corpo se l’ematoma va a comprimere gli organi vicini;
  • Disturbi neurologici nel caso in cui la contusione vada a effettuare una pressione sui nervi. Ciò comporta la perdita della sensibilità o la comparsa dei segni di paralisi;
  • Incoscienza e svenimento: questo accade quando il cervello non riceve più sangue e ossigeno a sufficienza e il corpo versa in uno stato di collasso circolatorio.

Decorso e prognosi della rottura dell’aneurisma aortico

Il decorso e la prognosi dipendono anche dal fatto che lo strato vascolare esterno del vaso, la tonaca l’avventizia, rimanga intatto. Anche la posizione e le dimensioni della lacerazione giocano un ruolo fondamentale nella prognosi.

Solitamente infatti una lacerazione completa dell’aorta, ovvero che riguarda tutti e tre gli strati della parete, di solito porta alla morte immediata. Infatti le persone colpite dalla rottura completa non possono sopravvivere a questo tipo di lesione.

La rottura dell’aorta è sempre un’emergenza da trattare con cure intensive. L’obiettivo del trattamento è in primo luogo stabilizzare la persona colpita e in un secondo momento chiudere la rottura dell’aorta il più rapidamente possibile tramite un intervento chirurgico. Solo in questo modo le persone colpite hanno una possibilità più alta di sopravvivere.

Giulia Marianello per Questione Civile

Sitografia:

www.humanitas.it

www.privato.policlinicogemelli.it

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