Divisione corazzata Ariete: il suo sacrificio

Divisione corazzata Ariete

Il sacrificio della 132° divisione corazzata Ariete nella seconda battaglia di El Alamein

La 132° Divisione corazzata Ariete, formata il 1° febbraio 1939, costituiva una delle unità più prestigiose del Regio Esercito durante la Seconda Guerra Mondiale. Essa nasceva per trasformazione della 2° Brigata corazzata. Equipaggiata con carri armati m13/40, m13/41, semoventi ed altri mezzi blindati, rappresentava l’élite delle forze corazzate italiane.

Nella seconda battaglia di El Alamein (27 ottobre – 3 novembre 1942), svoltasi nell’Egitto settentrionale, tuttavia, il suo ruolo non fu solo di una divisione meccanizzata. Essa diede esempio di sacrificio e di determinazione delle truppe italiane sul fronte nordafricano.  

Il panorama storico

La seconda battaglia di El Alamein fu uno scontro decisivo nella campagna del Nord Africa. Dopo mesi di continue avanzate e ritirate nel deserto, le forze dell’Asse si ritrovarono a difendere una linea fortificata contro gli inglesi. L’esercito britannico, guidato dal generale Bernard Montgomery, risultava non solo meglio equipaggiato, ma anche numericamente superiore rispetto alle forze italiane e tedesche. La Divisione Ariete, comandata dal generale Francesco Arena, venne schierata a fianco delle forze tedesche, sotto la guida del generale Erwin Rommel.

L’attività della Divisione nel corso della battaglia

Durante la battaglia, l’Ariete si ritrovò principalmente a dover contenere le offensive britanniche ed a fornire protezione alla retrovie. I mezzi blindati italiani, però, si rivelarono tecnicamente inferiori ai carri in dotazione delle forze alleate, come gli Sherman americani ed i Matilda britannici. L’inferiorità tecnica, tuttavia, fu compensata dall’incredibile spirito combattivo dei soldati italiani. Secondo voci non confermate, pare che lo stesso Rommel (soprannominato la Volpe del deserto), vedendo in azione i soldati italiani abbia esclamato:

“Il soldato tedesco ha stupito il mondo, il bersagliere italiano ha stupito il soldato tedesco”

Il 2 novembre 1942 l’Ariete, dislocata nel settore sud a supporto del X Corpo d’Armata, ricevette l’ordine di spostarsi nel settore nord, fronte più critico. Il 3 novembre, il generale Rommel, divenuta oramai la situazione critica, fu costretto ad organizzare la ritirata delle forze dell’Asse. Il compito dell’Ariete sarebbe stato quello di posizionarsi in zona Deir el Murra – Bir el Abd per proteggere il ripiegamento.

Il 4 novembre 1942 giunse l’ora fatidica per l’Ariete. In tale giorno, infatti, le forze dell’Asse si videro costrette a ritirarsi dalle proprie posizioni, data la pressione dell’attacco alleato. La Divisione, oramai circondata ed impossibilitata ad essere raggiunta dai rinforzi, scelse di sacrificarsi per coprire la ritirata delle altre unità. La 132° Divisione Ariete affrontò il nemico fino all’ultimo uomo.

 La scena più drastica è rappresentata dalla battaglia campale tra i carri dell’Ariete e i mezzi blindati degli Alleati: questi ultimi spazzarono via le forze italiane.

Il messaggio di commiato

Il sacrificio della Divisione Ariete è ben immortalato dall’ultimo messaggio radio inviato poco prima dello scontro finale con le forze anglo-americane. Alle 15:30 del 4 novembre 1942, il radiofonista Carlo Volonte lanciò il seguente messaggio, divenuto leggenda:

«Carri nemici fatta irruzione a sud dell’Ariete. Con ciò Ariete accerchiata. Trovasi circa 5 km nord-ovest Bir el Abd. Carri Ariete combattono»

Un messaggio, questo, che sintetizza la determinazione e il senso del dovere degli uomini dell’Ariete, i quali preferirono la morte piuttosto che la resa. «Ferrea Mole, Ferreo Cuore», recita il motto dei carristi italiani, e quel giorno questo venne ampiamente dimostrato.

La 133° Divisione corazzata Littorio e la 101° Divisione motorizzata Trieste

La stessa sorte toccata alla Divisione corazzata Ariete nella seconda battaglia di El Alamein fu riservata ad altre due italiane.

La 133° Divisione corazzata Littorio, istituita a Parma il 6 novembre 1939, venne coinvolta dal generale Ritter von Thoma nell’operazione Supercharge (2 novembre 1942). Von Thoma, vista la situazione tutt’altro che rosea, decise di lanciare in combattimento tutti i mezzi corazzati ancora a disposizione, con esito disastroso. Tra il 3 e il 4 novembre, la Littorio resistette con gli ultimi venti carri ad essa rimasti.

La 101° Divisione motorizzata Trieste, istituita il 4 aprile 1939, fu una divisione motorizzata del Regio Esercito, impiegata in Libia, Tunisia ed Egitto. La Trieste partecipò alla battaglia di Alam Halfa, affiancando la Divisione corazzata Ariete con le sue fanterie. Persa la Ariete nella seconda battaglia di El Alamein, la Trieste venne annichilita nella terza battaglia di El Alamein. Schierata nella parte meridionale del fronte, venne travolta dagli eventi quando la Folgore ricevette l’ordine di ripiegare. L’VIII battaglione bersaglieri fu distrutto e i superstiti catturati il 6 novembre 1942. A Tell el Aqqaqir, la Trieste si sacrificò per coprire la ritirata. La Trieste si arrese agli Alleati nel maggio 1943.

Eredità e valutazioni storiche

L’Ariete, annientata nella seconda battaglia di El Alamein, venne ricostituita nell’aprile del 1943 con la denominazione 135° Divisione cavalleria corazzata Ariete. Essa venne posta sotto il comando del generale Raffaele Cadorna, con il compito di presidiare la zona a nord di Roma.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, la Divisione si ritrovò a dover contrastare l’avanzata verso sud della 3° Panzergrenadier Division, resistendo a Monterosi e Manziana. Dato l’ordine di cessare il fuoco, la Divisione venne sciolta nei giorni successivi e il suo armamento venne requisito dalle forze tedesche. 

Il sacrificio dell’Ariete venne riconosciuto anche dagli Alleti. Montgomery ammise il valore delle forze italiane nel contesto della seconda battaglia di El Alamein. L’esperienza del Regio Esercito nella seconda battaglia di El Alamein rappresenta un drammatico esempio delle difficoltà da esso affrontate nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Gli italiani furono in grado di combattere con onore e determinazione, nonostante le avverse condizioni sul fronte di guerra.

La Divisione corazzata Ariete nel secondo dopoguerra

La Divisione corazzata Ariete venne ricostituita il 23 maggio 1948, quando venne a costituirsi il Raggruppamento corazzato Ariete. Il 1° giugno 1948, il Raggruppamento costituì la nuova Brigata corazzata Ariete, con sede prima a Roma, poi a Pordenone. Essa venne collocata alle dipendenze del V Corpo d’armata. Il 1° ottobre del 1952, la Brigata corazzata Ariete venne riconfigurata nella Divisione corazzata Ariete. Nel 1975, successivamente alla ristrutturazione dell’Esercito Italiano, i reparti della Divisione passarono alle dipendenze di tre brigate autonome:

– 32° Brigata corazzata Mameli;

– 132° Brigata corazzata Manin;

– 8° Brigata meccanizzata Garibaldi.

Questa nuova configurazione, però, non vide coinvolti i reparti di supporto divisionale e di supporto logistico.

Il 1° ottobre 1986, l’unità venne sciolta per essere ricostituita come 132° Brigata corazzata Ariete con comando in Pordenone per trasformazione della 132° Brigata corazzata Manin. Questo avvenne a seguito dell’abolizione del livello divisionale nell’Esercito Italiano.

Conclusione

LA 132° Divisione corazzata Ariete è tutt’ora il simbolo della tenacia e del coraggio delle forze armate italiane. La sua storia ricorda il sacrificio che migliaia di uomini dovettero affrontare. L’inferiorità di mezzi e di risorse, infatti, non impedì ai soldati italiani di affrontare un avversario formidabile con straordinario eroismo. La seconda battaglia di El Alamein non segnò solo una sconfitta militare, ma anche un pagina di gloria nel libro della storia italiana.

Saverio Francesco Frega per Questione Civile

Bibliografia

A. Rebora, Carri Ariete combattono. Le vicende della divisione corazzata Ariete nelle lettere del tenente Pietro Ostellino. Africa Settentrionale 1941-1943, Prospettiva Editrice, Civitavecchia, 2009

D. Campini, Ferrea Mole Ferreo Cuore. Le battaglie dei carristi della centauro, dell’Ariete e della Littorio, 1940-1943, Italia Storica E-book 2018

Sitografia

www.congedatifolgore.com

www.esercito.difesa.ita

www.regioesercito.it

www.treccani.it

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