WandaVision: la super-sitcom di Scarlet Witch

WandaVision

WandaVision, l’inizio della fase quattro del Marvel Cinematic Universe (MCU)

WandaVision è il grande ritorno sul piccolo schermo dopo lo stop inevitabile, dovuto alla pandemia mondiale, della casa cinematografica statunitense Marvel. Stop che è diventato un vero e proprio intervallo tra la fase tre e la fase quattro dell’universo cinematografico legato ai supereroi di proprietà Disney.

Viene definito “Universo cinematografico”, infatti, per l’importanza che ogni film ha nel continuo della storia, che viene traslitterata dal mondo dei fumetti a quello del cinema.

Di conseguenza, il contesto di questa prima serie dell’MCU è frutto degli avvenimenti dei film precedenti e contemporaneamente pone le basi per la narrazione successiva.  

WandaVision però, non è solamente un tassello del grande mosaico. È una serie unica, che vuole lasciare tanto al proprio pubblico, che si fa apprezzare anche senza conoscere tutti i singoli passaggi precedenti.

Gli aspetti fondamentali da conoscere sono quelli che riguardano i personaggi principali di questa serie ed i loro trascorsi.

Wanda e Visione: presentiamo i personaggi

I protagonisti, infatti, sono Wanda e Visione, due componenti degli Avengers.

Visione è un sintezoide frutto della visione di un’arma a protezione del mondo che alcuni personaggi hanno nel film Avengers – Age of Ultron. È composto da vibranio, il metallo più forte e resistente sulla terra all’interno della saga. L’aspetto fondamentale del personaggio è la gemma della mente, la più potente delle gemme dell’infinito, incastonata nella sua fronte. È a tutti gli effetti un computer con sembianze umane, e le sue capacità sono sconfinate.

Wanda Maximoff è il personaggio centrale di questa serie. Wanda è una ragazza sokoviana che, assieme al suo gemello Pietro, si è offerta volontaria per sottoporsi ad esperimenti genetici durante la guerra civile del suo paese. Inizialmente era alla ricerca di vendetta nei confronti di Tony Stark, che aveva prodotto le armi che hanno ucciso i suoi genitori. Si unisce agli Avengers nella battaglia contro Ultron, con l’intento comune di salvare l’umanità. Wanda possiede infiniti poteri psichici e di manipolazione, in continua evoluzione.

Nel corso della storia i due sviluppano una forte empatia, mostrando entrambi, esseri molto temuti da tutti per la loro forza, un grande lato umano. In Avengers – Infinity War, tre anni dopo la loro ultima apparizione, Visione e Wanda vengono presentati ufficialmente come coppia.

Quello che è necessario sapere è che, all’inizio della fase quattro della saga Marvel, Visione dovrebbe essere morto. Visione, infatti, è stato ucciso da Thanos, nella realizzazione del piano di questi di recuperare tutte e sei le gemme dell’infinito.

WandaVision – l’inizio della serie

La serie si apre come una sitcom anni ‘50 in bianco e nero, lasciando il pubblico totalmente spaesato. Visione è vivo e i due si sono appena sposati. Lui è un tipico impiegato americano del boom economico che ha appena acquistato una casa nuova a Westview, una piccola cittadina, per mettere su famiglia assieme alla propria moglie.

Ma Visione è totalmente confuso e non ricorda nulla. Vive percorrendo un binario di normalità quotidiana, di cose apparentemente usuali, ma che gli sembrano allo stesso tempo strane. Wanda si mostra premurosa e attenta all’immagine del marito come una tipica casalinga degli anni ’50.

C’è una sigla perfettamente inerente a questo contesto e sentiamo le classiche risate del pubblico alle battute. Come una vera sitcom. Sono molto comiche, infatti, le situazioni in cui cercano di nascondere i loro poteri alle persone con cui si relazionano, nonostante ne facciano uso frequentemente. E proprio qui si può cogliere uno dei riferimenti più chiari a Vita da strega, una delle sitcom più iconiche degli anni ’60.

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Wanda e Visione rappresentati negli anni ’60

Le decadi televisive interpretate da WandaVision

Uno degli aspetti più particolari e interessanti di WandaVision, infatti, è la quantità di riferimenti a serie tv storiche e iconiche, che hanno lasciato il segno nella società americana e hanno messo la propria firma nello sviluppo e nell’evoluzione di questo genere, la sitcom, nel corso del tempo.

Andando avanti nella serie scopriamo, infatti, che molti dei nove episodi rappresentano progressivamente le varie decadi temporali fino a raggiungere la nostra contemporaneità. Lo stile, le inquadrature, l’ambientazione di questi episodi, rispecchiano totalmente le caratteristiche della Sitcom nella decade di riferimento. Anche i particolari, come la scelta del lessico e le sigle, cambiano ad ogni episodio. Tutto contemporaneamente allo sviluppo della trama.

Gli anni ’50-‘60

Andando più nel dettaglio, possiamo analizzare come i primi due episodi, che sono stati rilasciati assieme e, dunque, pensati per essere visti consecutivamente, sono un mix di riferimenti e ispirazioni a serie tv del dopo guerra anni ’50 come Lucy ed Io e serie tv anni ’60.

La sigla del primo episodio è ispirata a quella di The Dick Van Dyke Show, nome che tornerà nel corso della storia. Nel secondo, invece, la sigla ricalca a tutti gli effetti quella di Vita da strega. In questo episodio sono presenti anche dei veri e propri tributi alle serie citate, come appunto la scena iniziale, in cui vediamo moglie e marito svegliarsi in due letti singoli distinti che vengono successivamente fusi in uno matrimoniale da Wanda.

Nella fine degli anni ’60, infatti, avvenne un cambiamento storico nella televisione e nel cinema americano, ovvero perse la propria influenza il Codice Hays. Questo codice dava una serie di linee guida morali che per decenni hanno limitato la produzione cinematografica made in U.S.A. Una di queste linee guida non permetteva che uomini e donne venissero rappresentati condividendo il letto. Vita da Strega è stata la prima sitcom ad interrompere questa tradizione delle coppie che dormono in letti singoli.

Inoltre, a fine puntata Wanda e Visione passano dal bianco e nero all’immagine a colori, esattamente come accadde in Una strega per amore. Anche questo è un tributo ad un passaggio fondamentale della storia del cinema.

Gli anni ’70-‘80

Nel terzo episodio l’atmosfera generale entra negli anni ’70, e si possono cogliere i rimandi a sitcom come La famiglia Brady, Mary Tyler Moore e Una moglie per Papà, ma anche alle produzioni di Norman Lear come Arcibaldo. È presente anche la sequenza di azione a schermo diviso, tecnica popolare nelle serie di azione del tempo, come Charlie’s Angels.

I mitici anni ’80 arrivano nell’episodio cinque, dove le serie prese ad ispirazione rispondono ai titoli di Genitori in blue jeans, Casa Keaton e Gli amici di Papà. In questo periodo le sitcom familiari erano una risposta all’aumento dei divorzi e i cambiamenti delle dinamiche di genere. Allo stesso tempo, però, usavano rappresentare i mutamenti della società, con famiglie miste o monoparentali.

Ed è proprio questo lo sfondo sul quale vengono esposte le prime crepe nella felicità domestica di Wanda e Visione.

La crescita istantanea dei loro figli Billy e Tommy, invece, è il riferimento parodistico all’invecchiamento accelerato dei bambini nelle sitcom. Infatti, la loro età spesso varia di molti anni da una stagione all’altra per necessità di trama.

Il Nuovo Millennio

Gli anni ’90 vengono saltati da questo excursus, forse per la non centralità del tema della famiglia nelle sitcom più iconiche, e nella sesta puntata approdiamo direttamente nel nuovo millennio. Questo episodio di WandaVision è interamente dedicato ad una delle serie più apprezzate in assoluto, Malcolm in the middle.

La sigla viene totalmente ricalcata e vengono riproposte tutte le caratteristiche distintive di questa serie, ovvero inquadrature non comuni e angolature fuori dagli schemi. Una di queste è la ripresa con una lente speciale con due punti focali. Questi producono lo sfocato diviso al centro tra il soggetto in primo piano e quelli sullo sfondo, come possiamo apprezzare in una delle scene iniziali. Billy e Tommy replicano proprio questo modo rivoluzionario di rivolgersi direttamente al pubblico di Malcolm.

Ed è proprio la rottura della quarta parete la caratteristica dell’episodio sette, nel moderno stile mockumentary delle serie anni ’10 del nuovo millennio. Wanda e gli altri personaggi, infatti, parlano all’esterno della serie come se fossero interrogati, in pieno stile Modern Family e The Office.

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Wanda nel settimo episodio Breaking the Fourth Wall

Gli aspetti importanti di WandaVision

Abbiamo quindi, all’interno di WandaVision, una vera e propria sitcom ed una sorta di cornice composta dagli episodi non citati, che esce dall’idillio familiare. Come accennato in precedenza, le situazioni rappresentate e i salti temporali sono assolutamente surreali. Fin dall’inizio, non solamente gli attori recitano, ma anche i personaggi sembrano interpretare un ruolo.

Inoltre, comprendiamo presto come nessuno possa uscire dai confini di Westview. Visione si renderà conto di questa cosa, e nel corso della serie tutti gli interrogativi verranno sciolti. Anche l’interrogativo più grande, ovvero come possa essere vivo Visione dopo che Thanos ha strappato la gemma della mente dalla sua fronte.

La serie è zeppa di Easter egg interni al mondo Marvel, e gli episodi della sitcom hanno al loro interno anche una pubblicità personalizzata. Sono tutti riferimenti alla vita di Wanda. Il più divertente è quello di una carta assorbente denominata Lagos, quando commetti un pasticcio per errore. Si riferisce al film Civil War, dove Wanda fa accidentalmente esplodere un palazzo nella città nigeriana causando numerosi morti. Questo è uno dei suoi più grandi sensi di colpa.

I Personaggi in WandaVision

Nella serie, la storia personale di Wanda viene riproposta e sviluppata completamente. Proprio per questo ci si avvicina molto al mondo dei fumetti. Infatti, Wanda, da indefinito mutante inizia a prendere a poco a poco le connotazioni di maga e di strega, fino a diventare a tutti gli effetti Scarlet Witch.

Una meravigliosa interpretazione di Elizabeth Olsen ci mostra tutto il carisma di questo personaggio, precedentemente secondario nell’MCU.

La sua follia, la sua tristezza e il suo dolore vengono indagati a fondo, rendendola un personaggio borderline, in bilico sulla linea sottile del giusto e dello sbagliato.

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L’aspetto di Wanda dopo aver completato la sua evoluzione in Scarlet Witch

Sono diversi i personaggi introdotti dai fumetti al cinema, anche se meno di quelli che i fan più accaniti si aspettavano. Il neo di WandaVision, infatti, è quello di non aver dato tanto spazio a collegamenti con la storia che si svilupperà successivamente nell’universo Marvel.

L’entusiasmante interpretazione di Paul Bettany fa emergere tutte le qualità di Visione, personaggio che rasenta la perfezione. Gli sceneggiatori hanno sviluppato soprattutto la sua caratteristica principale, data dalla sua natura: la logica. Logica che prevale sulla forza bruta nella riuscitissima scena dello scontro con il suo alter ego Visione Bianco. In questa battaglia, la disputa viene terminata grazie ad una riflessione sul paradosso della Nave di Teseo proposto da Visione al suo avversario.

La qualità del prodotto è altissima, e l’utilizzo della CGI è a dir poco perfetto.

L’amore tra Wanda e Visione

La nascita e lo sviluppo della relazione sentimentale dei due protagonisti non è stata molto approfondita. L’aspetto principale che emerge in WandaVision, però, è proprio la potenza del loro amore, e quanto Wanda e Visione si appartengano l’un l’altra.

Ma l’amore ed i sentimenti non vengono estremizzati, banalizzati o resi stucchevoli. Traspare a tutti gli effetti quello che è il loro rapporto nel mondo dei fumetti. Un amore sano e logico, ma assolutamente autentico. E questa cosa è paradossale proprio perché un sintezoide non dovrebbe essere in grado di comprendere l’irrazionalità dei sentimenti umani. Quei sentimenti che sono anche una debolezza.

Ma è proprio qui la grandezza e la superiorità di Visione, che è in grado di assimilare ed elaborare anche l’irrazionalità ed i sentimenti, lasciando loro il giusto spazio per non farsi sopraffare dalla logica, ed essere veramente perfetto nell’imperfezione.

Tutto paradossale, come due supereroi che sognano ad occhi aperti la felicità nella normalità e nell’idillio della coppia comune e ordinaria.

Giuseppe Russo per Questione Civile

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