Tender is the Night: nell’intimità di Fitzgerald

Tender is the Night: la Lost generation

L’origine dell’espressione Lost generation viene riportata in Festa mobile (1964) da Ernest Hemingway: lo scrittore britannico ci racconta che in una notte di Parigi Gertrude Stein avesse portato dal meccanico la sua Ford, ma il giovane non aveva compreso quanto fosse importante per Miss Stein una riparazione immediata. Il proprietario del garage aveva rimproverato il giovane dicendogli: “Siete tutti una génération perdue”. Gertrude Stein lo ripeté a Hemingway, reduce dalla guerra e apprendista durante un suo salotto:

«Ecco che cosa siete tutti quanti. Tutti voi giovani che avete fatto la guerra. Siete una generazione perduta. Non avete rispetto per niente. Vi uccidete a forza di bere. Siete tutti una generazione perduta, esattamente come ha detto il gestore del garage».

Hemingway ritenne che tutte le generazioni sono perdute per una cosa o per l’altra. Solo pensando alla generazione che si è affacciata alla Grande guerra, possiamo comprendere come i loro ideali e il loro sentire sarebbero divenuti storia. La generazione perduta è soprattutto quella di coloro che scoprirono il danno subito nella propria umanità e l’impossibilità di tornare ad una vita civile dopo il conflitto bellico.  

Francis Scott Fitzgerald e l’esperienza intima di Tender is the Night

Emblematico rappresentante della Lost generation è l’autore statunitense Francis Scott Fitzgerald.  Oltre al suo clamoroso successo riscontrato con Il grande Gatsby, romanzo pubblicato nel 1925, l’articolo intende esplorare una parte della sua produzione letteraria meno nota e più ricercata, ma che dice moltissimo del vissuto dell’autore. La pubblicazione di questo romanzo piuttosto “intimo” risale al 1934: parliamo di Tender is the Night.

Fitzgerald lavorò molto a lungo su quest’opera, ma senza ottenere il successo sperato. La moglie Zelda intanto, colta da una terza ricaduta, fu nuovamente ricoverata. Durante il 1935 l’autore fu disperato per l’insuccesso ottenuto dal libro, per la situazione economica non molto florida e per il suo stato di salute precario. Fitzgerald era stato infatti colto da un serio attacco di tubercolosi e dovette essere ricoverato in tre differenti ospedali degli Stati Uniti.

Lo stato depressivo nel quale versava Fitzgerald peggiorò ulteriormente, portandolo al crollo di cui parlano tre toccanti articoli apparsi nel 1936 sulla rivista Esquire, pubblicati solo nel 1945 dopo la sua morte. In questi articoli Fitzgerald confessa il suo fallimento esistenziale ed il documento, tragicamente sincero, fu gettato in pasto al pubblico con una tale semplicità da provocare altre difficoltà.  Il suo candore fu frainteso nuovamente: il pubblico e gli amici si limitarono a scandalizzarsi per le rivelazioni sul proprio stato mentale, mentre Hollywood gli rifiutò un contratto che si sarebbe potuto rivelare la sua salvezza a livello economico. 

L’ambientazione di Tender is the Night

Lo scenario iniziale del romanzo è l’hotel Gausse, sulla Costa Azzurra. Ci troviamo in una mattina di giugno del 1925 quando la diciottenneRosemary Hoyt, stella nascente del cinema hollywoodiano, arriva in Francia per trascorrere le vacanze estive in compagnia della madre. Sulla spiaggia dell’hotel, Rosemary incontra un gruppo di ricchi americani in giro per l’Europa, tra cui spiccano il dottor Dick Diver con sua moglie Nicole.

In questa fase, Rosemary sembra essere la protagonista delle vicende che si susseguono nel corso del romanzo. In realtà, il suo personaggio narrativo è una chiave per introdurre il lettore nella vita dei coniugi Diver. Una vita dall’apparenza perfetta, trascorsa tra una festa e l’altra nella splendida dimora a picco sulla costa, in compagnia di amicizie brillanti e altolocate. Ma la facciata di questo mondo dorato comincia ben presto a sgretolarsi, mostrando le sue crepe.

Le ferite nascoste dietro la vita benestante dei coniugi Diver

“C’è chi scrive che le cicatrici guariscono, facendo un vago parallelismo con le malattie della pelle, ma nella vita queste cose non accadono. Ci sono ferite aperte, a volte ridotte a una puntura di spillo, ma restano pur sempre ferite. I segni della sofferenza sono più simili alla perdita di un dito o della vista da un occhio. Magari non ne sentiamo la mancanza, neppure per un attimo, ma anche se fosse non potremmo farci niente”.

Queste parole bastano per farci entrare nel vivo dell’atmosfera vissuta in Costa azzurra dai coniugi Diver. Grandi temi come lo spreco, il fascino, la felicità e il denaro colorano vivamente queste pagine, lasciando un forte senso di nostalgia. Al centro è la vicenda di Dick Diver, noto psichiatra che sposa la sua paziente Nicole Warren, donna sofferente per incestuosi trascorsi familiari.

Il matrimonio fa perdere a Dick sempre più lo slancio e la passione per il suo lavoro e i due si ritrovano a trascorrere l’estate in Costa Azzurra assieme ad una compagnia poco raccomandabile, specchio della vanità e del vuoto esistenziale della Lost generation. La conoscenza della giovane attrice americana Rosemary fa definitivamente crollare il precario equilibrio della coppia. Il processo di corruzione morale dei coniugi appare come il riflesso della frivolezza e della vacuità che contraddistingue la generazione americana dei Roaring twenties.

Si può leggere il romanzo come un affresco in giallo, verde e blu. Giallo come il giorno, la luce del sole e il denaro ostentato da molti personaggi del romanzo. Verde come i tramonti sul Mediterraneo, come la speranza e gli ideali. Blu come la notte, malinconica e struggente, protagonista del titolo dell’intero romanzo. 

Tra flashbacks e richiami al presente

Il verbo To feel blue in inglese significa “essere tristi” perciò è chiaro che il blu sia il colore associato ai sogni infranti. L’autore della lost generation è stato dunque in grado di consegnare alla letteratura una cornice del costume autentico e disperato di una generazione lanciata verso il fallimento, il divertimento e lo stato di ebbrezza. Fitzgerald incarna così l’emblema dello scrittore del fascino delle cose che se ne vanno e della vanità della ricchezza di fronte alla parabola dell’esistenza e delle dinamiche economiche.

I primi capitoli del libro rimangono volutamente confusi, mentre nella seconda parte i contorni della scena cominciano a delinearsi. Un flashback riporta la narrazione nel 1917. Il romanzo ci riporta agli orrori del primo conflitto mondiale, quando l’allora giovane psichiatra Dick Diver lavora a Zurigo nella clinica del dottor Gregoriovious. Tra i pazienti, Dick incontra Nicole Warren, figlia di un ricco industriale americano. La diagnosi riporta che Nicole sia affetta da schizofrenia.

Nicole appare subito attratta dal dottor Diver, con cui inizia un fitto scambio epistolare. Anche Dick non rimane insensibile al fascino della giovane e la scoperta della drammatica origine della sua malattia genera in lui un senso di responsabilità tale da legarsi in breve tempo a quella figura così fragile e sola. Nonostante Dick non sopporti l’arroganza dei membri della famiglia di Nicole, convinti di poter comprare con il denaro anche l’amore per la figlia, i due si sposano.

L’amore e la malattia – Tender is the Night

Se inizialmente il matrimonio sembra migliorare la condizione di salute di Nicole, purtroppo, nel giro di qualche anno, la malattia torna ad affacciarsi repentinamente nella vita dei coniugi, al punto da costringere Dick ad abbandonare il suo lavoro per dedicarsi completamente a Nicole. Il denaro di Nicole permette ai Diver di allontanarsi per un lungo periodo dagli Stati Uniti e di vivere in giro per l’Europa. Svuotato di qualsiasi ambizione, Dick si avvia in un lento processo di disgregazione interiore e di corruzione umana e professionale.

Dick, sempre più impotente dinanzi alla forza distruttiva della malattia della moglie, si rifugia nell’alcool mentre i colpi inesorabili della schizofrenia spengono giorno dopo giorno la fiamma del loro amore. Alla deriva psicologica e morale di Dick, corrisponde il rifiorire della moglie che si abbandona agli sguardi di Tommy Barban, vecchio amico del marito. Caduto ogni vincolo di responsabilità, Dick e Nicole saranno finalmente liberi di riprendere in mano le redini della loro vita. Il romanzo si chiude nel 1929, anno in cui il mondo viene sconvolto da una crisi economica senza precedenti che spezzerà per sempre i sogni e le illusioni dei meravigliosi anni Venti.

La componente autobiografica: Nicole Warren come trasposizione letteraria di Zelda

La trama, seppur interessante, non rappresenta l’aspetto più significativo del romanzo. Chi conosce la biografia di Fitzgerald e la sua tormentata storia d’amore con la moglie Zelda Sayre, non può che essere colpito dal fatto che molti episodi della vita privatadei coniugi si ritrovano nelle pagine del libro. Nicole è la trasposizione letteraria di Zelda, malata di schizofrenia proprio come la protagonista del romanzo. Fitzgerald sembra voler riversare nel personaggio di Nicole, descritta come una donna bellissima e affascinante, tutto l’affetto che nella vita reale ha sempre mostrato per la sua donna. Infatti è Nicole, alla fine del romanzo, l’unico personaggio capace di un vero riscatto.

Nicole “si nutre” dell’amore e delle cure del marito e, quando scopre di potercela fare con le sue forze, decide di riappropriarsi della sua vita. Così, mentre Dick sprofonda verso l’abisso dell’alcolismo, Nicole riemerge dall’oblio di dolore, tenebre e solitudine in cui era stata relegata dal drammatico trauma adolescenziale. Il suo personaggio cresce pagina dopo pagina, fino a diventare l’attrice principale, protagonista unica e indiscussa del romanzo e della sua vita.

Conclusioni

Se è vero che “Il Grande Gatsby” è considerato il capolavoro di Fitzgerald, è altrettanto corretto affermare che “Tenera è la notte” sia il suo romanzo più “sofferto”, sia sul piano artistico che su quello umano. L’opera si presta a molteplici chiavi di lettura, tutte egualmente valide. Dal punto di vista prettamente stilistico, il romanzopuò essere considerato un pregevole esercizio, a tratti quasi maniacale, di ricercatezza linguistica. Una caratteristica evidente in molti passi del libro che, di conseguenza, non risulta di “facile” lettura. Infatti, la quantità di spazio riservata ai dialoghi è minima, mentre occupa un posto di rilievo l’analisi psicologica e l’introspezione dei personaggi.

Inoltre, fermarsi ad un’interpretazione meramente autobiografica di Tenera è la notte sarebbe alquanto riduttivo perché, oltre alla storia personale di Fitzgerald, c’è lo specchio di una generazione che ha scommesso sul sogno americano, realizzandone la fine nel 1929. Dunque, l’altro aspetto che caratterizza il romanzo è la sua dimensione antropologica: le sue pagine offrono uno spaccato meticoloso del panorama economico e sociale dell’America dei Roaring Twenties.

Molti dei personaggi di Tenera è la notte sono la metafora di quella società: dietro un’apparenza integra si nascondono esistenze corrotte, come quella di Abe North, musicista fallito rovinato dall’alcool, di Baby Warren, sorella di Nicole, una spregiudicata arrivista dedita a ostentare l’impero economico ereditato dal padre, o dello stesso Tommy Barban, un mercenario senza scrupoli.

Dunque, Fitzgerald è riuscito a immortalare con pennellate incisive, vivaci, ma a tratti anche spregiudicate, la generazione che ha cullato le illusioni del sogno americano.

Giulia Marianello per Questione Civile

Sitografia

  • www.criticaletteraria.org
  • www.fondazionefeltrinelli.it
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