Come Mussolini arrivò al potere: la Marcia su Roma
Nel centenario della Marcia su Roma, 28 ottobre 1922, ripercorriamo insieme le tappe che portarono a quel giorno che cambiò la storia del nostro paese.
Il 1919 e la nascita dei Fasci di Combattimento
La storia della Marcia su Roma comincia nel 1919 a Milano, in Piazza San Sepolcro.
È qui che un giovane carismatico romagnolo, ex giornalista dell’Avanti e fondatore del quotidiano “Il Popolo d’Italia” diede vita a un nuovo movimento politico.
Lui era Benito Mussolini, nato in Emilia da padre socialista e diplomatosi maestro elementare a inizio ‘900.
Il nuovo movimento politico erano i Fasci di Combattimento.
Discendenti diretti del Fascio d’azione Rivoluzionaria del 1914, predecessori del Partito Nazionale Fascista; i Fasci di Combattimento si basavano su un programma politico definito “programma di San Sepolcro” proprio dal nome della piazza in cui furono fondati.
La prima esperienza elettorale, nello stesso 1919, fu deludente: nessuna elezione per il movimento di Benito Mussolini.
Ma appena due anni dopo, nel 1921, i Fasci di Combattimento ottennero 35 seggi in Parlamento.
Era l’inizio dell’ascesa fascista. Come e perché si sia arrivati ai Sansepolcristi e poi alla Marcia su Roma non è un mistero.
La Grande Guerra era finita, e nonostante l’apparente vittoria Italiana i trattati di pace avevano riconosciuto ben poco al bel Paese. L’Istria, la Dalmazia e la città di Fiume erano andate alla futura Jugoslavia, infiammando gli italiani più nazionalisti.
Nasce in questo contesto l’idea della “Vittoria mutilata”, una vittoria non completa che alla Patria portò più disgrazie che benefici. Nazionalisti e interventisti furono animati da questa idea, dal desiderio di rivalsa; lo scopo era rendere di nuovo grande un’Italia frenata dai trattati di pace di Versailles.
Le basi su cui poteva poggiare un movimento come quello dei Fasci di Combattimento c’erano tutte.
Anche se la Marcia su Roma è conosciuta come una data, quella del 28 Ottobre 1922, la sua storia è lunga almeno tre anni. Comincia a Milano per finire nella Capitale, attraversando mezza Italia ma soprattutto un periodo: il Biennio Rosso.
Il Biennio Rosso in Italia
La Rivoluzione Russa si era consumata nel 1917, mentre l’Europa affrontava la I Guerra Mondiale.
Tuttavia questo non era stato sufficiente a tenere l’ideale socialista lontano dal vecchio continente.
In Italia il partito Socialista, nato a fine ‘800, era una realtà ben radicata in una società che conosceva bene il mondo contadino e operaio. Benito Mussolini non era poi cresciuto lontano da quel mondo. Il suo stesso nome, Benito, era stato scelto in onore del politico messicano Benito Juárez dal padre Alessandro, fervente socialista.
Il Partito Socialista Italiano, negli anni in cui i Fasci di Combattimento e il Partito Popolare stanno nascendo, ha già una grande forza.
Alle elezioni del 1919 riesce a far eleggere 156 deputati, più che triplicando il risultato di sei anni prima.
I Fasci di Combattimento sono ancora fuori dal parlamento, ma nel paese la tensione inizia a farsi sempre più palpabile.
Con Biennio Rosso ci si riferisce proprio agli anni tra il 1919 e il 1921, quelli della mobilitazione delle masse socialiste.
Sono anche gli anni della nascita del Partito Comunista Italiano, a Livorno, nel gennaio 1921 dopo la rottura proprio col PSI. Le rivendicazioni e le lotte proletarie si susseguono in un clima che riecheggia i venti della Rivoluzione Russa, guardando al socialismo sovietico come a un faro.
Le fabbriche iniziarono ad essere occupate per periodi sempre più lunghi, la contrattazione con gli industriali era ferma e le armi cominciarono a comparire in mano agli occupanti. La risposta degli industriali non si fece attendere e arrivò con violenza. Le squadre fasciste furono chiamate a supportare la resistenza verso gli occupanti.
Scontri fisici e armati divennero all’ordine del giorno mentre le strade d’Italia si macchiavano di sangue, soprattutto socialista. Pian piano il nuovo movimento di Benito Mussolini cresceva nel paese.
Ci si preparava al potere.
Napoli, 24 Ottobre 1922
Nonostante la Marcia su Roma sia datata 28 Ottobre 1922 i giorni che porteranno Mussolini al potere cominciano il 24 dello stesso mese. Napoli è la cornice dove si svolge un grande congresso del partito Fascista.
Le camicie nere sfilano in massa, pian piano mentre il giorno avanza la città partenopea si riempie di uomini venuti da ogni dove per ascoltare Mussolini. La gente si affaccia dai balconi a guardare cosa stia succedendo, c’è curiosità, forse paura. Cosa siano e cosa rappresentino i Fasci di Combattimento si sa, il paese è ancora ferito dalle violenze con cui il biennio rosso è stato messo a tacere.
Un sasso vola dai balconi per atterrare tra gli uomini in marcia, uno sparo parte da terra e arriva ad uccidere una donna di ottant’anni, come tanti affacciata a guardare cosa stesse accadendo.
In Piazza del Plebiscito, al Teatro San Carlo, Mussolini si prepara a parlare. La politica conosce Benito Mussolini e i suoi Fasci di Combattimento. Le camicie nere non sono una novità, non sono uscite dal nulla e il Regno d’Italia, a cominciare proprio dal suo Re, sa cosa sta accadendo a Napoli.
Quel parlamentare carismatico cresciuto nel socialismo e pronto a dar vita al suo Partito è visto e osservato da Roma.
Si sarebbe voluto cercare una mediazione tra le richieste dei Fasci di Combattimento e ciò che si poteva fare davvero. Un punto d’incontro tra il governo e quell’avanzata nera che girava per Napoli.
Magari permettere a Mussolini e i suoi di entrare nell’esecutivo con qualche ministero ad hoc.
Il futuro Duce lo dice davanti alla piazza gremita: “o ci daranno il governo, o lo prenderemo calando su Roma.”
Una minaccia durissima ma forse non considerata realistica da chi avrebbe dovuto farlo.
La storia stava per cambiare per sempre.
La Marcia su Roma, Mussolini al potere
Tra il 26 e il 27 Ottobre 1922 i Fascisti si prepararono a calare davvero su Roma.
Mussolini arrivò per ultimo, riparato a Milano aspettò d’essere certo prima di muoversi da un posto sicuro.
L’organizzazione delle Camicie Nere era più abbozzata di quanto non sembrasse; nonostante il piano di iniziare a occupare diversi comuni, soprattutto nel centro Italia, non tutto andò come doveva.
Gli intoppi alla Marcia, in particolare quelli accaduti agli squadristi provenienti dall’alto Lazio e dall’Umbria, potrebbero cambiare di nuovo il corso della storia.
Ma non è sufficiente, ventiseimila uomini di Benito Mussolini sono a Roma pronti a prendersi il governo come stabilito a Napoli. C’è ancora un’opportunità per il paese, è la firma dello stato d’assedio da parte del Re Vittorio Emanuele III.
Il Presidente del Consiglio Facta lo chiede, ma la risposta è negativa.
Il Sovrano teme che a quello possa seguire solo la guerra civile, da evitare assolutamente.
Quello stesso giorno il governo di Luigi Facta si conclude, ma prima di passare nelle mani di Benito Mussolini il Re tenta una mediazione. L’incarico di formare un nuovo governo viene dato a Antonio Salandra, sempre nell’ottica di un raccordo tre le istituzioni e il partito Fascista, ma non funziona.
“Non ho fatto quel che ho fatto per assistere alla resurrezione di Don Antonio Salandra. Non valeva la pena di mobilitare l’esercito fascista, fare una rivoluzione, avere dei morti, per una soluzione Salandra e per quattro portafogli. Non accetto.”
Mussolini è ancora a Milano ma le sue parole sono chiarissime.
Sono passati sei giorni dal congresso di Napoli, due dall’inizio della Marcia su Roma.
Le Camicie Nere ancora sfilano per la Capitale quando il Re dà a Mussolini l’incarico di formare il suo governo.
È il 30 Ottobre 1922.
Il Ventennio Fascista è iniziato.
Francesca Romana Moretti per Questione Civile
Bibliografia e Sitografia
L’anno del Fascismo – Ezio Mauro; ed. Feltrinelli
Una Giornata Particolare, programma Tv presentato da Aldo Cazzullo e in onda su La7
http://faregliitaliani.archivioluce.com/FareItaliani/1914-1/lo-squadrismo-e-biennio-rosso.html
https://www.patriaindipendente.it/persone-e-luoghi/anniversari/napoli-24-ottobre-1922/
èStoria 2022 – La marcia su Roma – Lectio di Emilio Gentile, documentario reperibile su YouTube