James Cameron, il focus su un regista rivoluzionario che ha impressionato il cinema moderno e contemporaneo
Dopo aver analizzato la CGI e i miglioramenti scenografici e tecnologici ad essa correlati (per maggiori approfondimenti clicca qui), iniziamo un excursus sui più grandi registi cinematografici partendo proprio da una figura magistrale che ha segnato pagine e pagine di storia con film epocali entrati nell’immaginario collettivo di tutti gli appassionati di cinema: James Cameron.
Uno degli artisti che maggiormente ha dato, e continua a dare ancora oggi, un forte contributo al cinema sul grande schermo è James Cameron. Grazie alle sue svariate passioni, coltivate nel corso degli anni, il regista di Titanic (tra i tanti film) riesce a convogliare tutto nel momento ha in mano la videocamera proponendo al grande pubblico prodotti cinematografici di un certo livello.
James Cameron: la vita
Dopo aver intrapreso gli studi in fisica, senza però laurearsi, James Cameron decise di dedicarsi in tutto e per tutto al cinema, dal momento che lui stesso lo riteneva un ottimo mezzo per poter mettere in gioco tutte le sue passioni. Nel 1978 produsse Xenogenesis, suo primo cortometraggio.
Nel campo della regia però esordisce con il sequel del film del ’78 Piranha, nel 1981. Essendo alle prime armi, però, venne prontamente scartato e relegato al ruolo di aiutoregista. Al termine delle riprese viene ricoverato a causa di un’intossicazione alimentare: un imprevisto che diede una svolta notevole alla sua carriera. Il classe ’54, durante la degenza, ebbe ispirazione per la creazione di Terminator, protagonista del film interpretato da Arnold Schwarzenegger che vide la luce nel 1984.
Un anno più tardi si dedica alla sceneggiatura di Rambo 2 – La vendetta che, però, risulta un flop per via di alcune modifiche apportate dal protagonista Sylvester Stallone. Nello stesso anno Cameron mostra particolare interesse per il Titanic, transatlantico affondato nell’aprile del 1912. Con il passare del tempo continua ad incrementare la sua produzione prima con Aliens – Scontro finale, sequel del lavoro firmato Ridley Scott, poi con The Abyss nel 1989, infine con Terminator 2 – il giorno del giudizio nel 1991. Nel 1994 contribuisce alla creazione di True Lies, storia d’amore e di spionaggio in chiave prettamente ironica.
Nel 1997 porta sul grande schermo uno dei suoi capolavori più assoluti (e più costosi alla luce di un impegno economico pari a 200 milioni di dollari), Titanic. Protagonista del film la giovanissima e affiatata coppia Leonardo Di Caprio e Kate Winslet. L’enorme dispendio economico è stato ben ripagato nella distribuzione, che ha per l’appunto registrato un incasso pari a quasi due miliardi di dollari.
Un successo epocale: “Avatar”
Nel 2009 James Cameron esordisce con una nuova produzione registica: Avatar. Il film si rivela un vero e propri colossal di fantascienza, frutto delle nuove tecnologie della Weta Digital, società neozelandese specializzata in effetti speciali digitali fondata da Peter Jackson, Richard Taylor e Jamie Selkirk che, tra i tanti prodotti, ha contribuito alla creazione degli effetti nel film Il Signore degli Anelli.
Con una critica altamente positiva sulle spalle, la pellicola di Cameron raggiunse una quota di incassi vertiginosa pari a oltre 2,7 miliardi di dollari (per poi raggiungere in pochi mesi il record di film con il maggior numero di incassi in Italia) al punto che Cameron firma un contratto con Fox per ben quattro sequel, uno dei quali uscito nelle sale lo scorso 14 dicembre 2022, Avatar: La Via dell’Acqua.
Come aveva già ampiamente dimostrato in Titanic, e successivamente in Avatar, c’è tutta la passione del regista legata al mare: transatlantici, flotte subacquee di sottomarini, robot marini da esplorazione. In una parola, innovazione, estro creativo e fantascienza uniti in un’unica materia che regalano allo spettatore emozione ed epicità. Proprio nel caso di Avatar Cameron in una recente intervista ha dichiarato:
“Non sono interessato in Avatar 2, ma in Avatar 2, 3, 4 e 5 allo stesso modo. È questo l’approccio che ho scelto. Tutti sono stati sviluppati nello stesso modo. Ho appena terminato lo script di Avatar 5, ora inizio con il processo di preparazione attiva. Lavorerò con gli attori in motion capture in agosto, quindi ho ogni singola giornata programmata in produzione da adesso fino a quel momento. Mi sento come se fossi uscito di prigione, perché sono stato nella ‘grotta’ a scrivere negli ultimi due anni. Ora mi sto godendo la vita. Non mi diverto a scrivere”.
“Avatar” e la rivoluzione tecnologica
La tecnologia utilizzata in Avatar prende il nome di capture facciale. Il sistema consiste nel fornire agli attori un casco con microtelecamere al suo interno capaci di riprendere ogni singolo movimento dei muscoli facciali per l’appunto. Tutte le espressioni ottenute vengono poi trasferite ai loro alter ego, la figura fantastica blu, che appare poi realistica in tal senso.
Inoltre, attraverso la tecnica Virtual Camera, Cameron è riuscito con maestria a proporre il realismo dell’ambientazione permettendo di averne massima visione dettagliata al PC. Terzo e ultimo elemento, fondamentale per la produzione della pellicola, la Simulcam. La tecnica consiste per lo più nell’inquadrare in tempo reale attore e personaggio digitale in simultanea, direttamente nello schermo così da poter curare eventuali dettagli e avere ampia visione del risultato finale.
Ciò che maggiormente cattura l’attenzione è sicuramente l’ambientazione, oltre gli effetti speciali utilizzati per ricreare i personaggi. Scenario della storia, difatti, è il pianeta Pandora (derivante dalla divinità della mitologia greca), distata circa 5 anni luce dalla Terra. A differenza delle creature comunemente conosciute, gli abitanti su Pandora presentano sei arti (quattro anteriori e due posteriori) e sono dotato di almeno due appendici neurali che fanno da canale interfacciale con gli alberi e le altre creature che popolano il pianeta. Seppur non si tratti di un’invenzione del tutto originale (in quanto presenti già in altre pellicole), colpiscono anche le montagne galleggianti nel cielo, che dimostrano l’attaccamento di Cameron al mare.
Un modello per i registi novizi
Regista, sceneggiatore, montatore e produttore, James Cameron è ancora oggi considerato uno dei cineasti di grande spessore capace di sorprendere non solo attraverso gli effetti speciali del suo materiale cinematografico, ma anche attraverso i numeri esorbitanti che centra al botteghino, con incassi da record. La sua attenta e morbosa precisione nei dettagli e la continua ricerca della perfezione scenica, lo rendono una delle figure più influenti del XXI secolo e, senz’altro, un modello da seguire per chiunque decida di intraprendere una strada tanto ostacolata come quella della regia.
Francesco Tusa per Questione Civile
Sitografia e Bibliografia
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